Maxi rissa, Del Vecchio spinge sul presidio di polizia: «Si rischia il Bronx». Le indagini portano a Tre Archi

Maxi rissa, Del Vecchio spinge sul presidio di polizia: «Si rischia il Bronx». Le indagini portano a Tre Archi
Maxi rissa, Del Vecchio spinge sul presidio di polizia: «Si rischia il Bronx». Le indagini portano a Tre Archi
di Serena Murri
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Martedì 21 Settembre 2021, 13:32

PORTO SAN GIORGIO - Non si sono fatte attendere le reazioni da parte della politica dopo i fatti i violenza che hanno coinvolto la città durante il weekend. Si tratta di un problema di sicurezza pubblica che mette in evidenza la necessità - come richiesto più volte per Lido Tre Archi - di un presidio di polizia fisso.

 
Un’altra misura alternativa, come suggerito da alcuni esercenti della zona, potrebbe essere l’uso di un mezzo cellulare dove detenere i balordi, come avviene nelle grandi città, per poi passare a provvedimenti restrittivi come la diffida a entrare, vietando la zona pena l’espulsione. La sicurezza, insomma, è una priorità. Questo il succo anche dell’incontro di ieri, nella sede dell’Udc sangiorgese, con il consigliere dell’opposizione Carlo Del Vecchio, un intervento condiviso e concordato con i vertici di partito, con il segretario Stefano Cencetti, con Moreno Bellesi e con il senatore Antonio Saccone. «I fatti che si sono verificati sul lungomare di Porto San Giorgio sono accaduti per l’ennesima volta - tuona Del Vecchio -: non c’è un fine settimana senza questi eventi, poco graditi alla cittadinanza, al turismo e al commercio. Sono sempre stato promotore della sicurezza e delle regole, non sono indignato ma arrabbiato, non è possibile che possano succedere fatti così eclatanti nella nostra Porto San Giorgio. Poteva uscirci il morto. Ho parlato con le persone che hanno vissuto quei momenti alle 3 di notte, erano terrorizzate».

Del Vecchio è sempre stato un sostenitore delle ronde e ora incalza sul caso: «Sono sempre stato promotore delle regole e della disciplina, per questo avevo chiesto di istituire le ronde come organo di controllo. Non vogliamo per forza accusare l’amministrazione, inconcludente e litigiosa a fine mandato, ma su un fatto come questo non possiamo tacere. Bisogna fare in modo che non accada più, che queste mini gang fra nordafricani, romeni e albanesi non coinvolgano i ragazzi onesti che vogliono solo uscire la sera. Ho paura a far uscire mio figlio o altri ragazzi di vent’anni che, passeggiando sul lungomare, possano trovarsi coinvolti in una situazione del genere». Poi Del Vecchio se la prende con i 30mila euro di fondi Covid spesi per la sicurezza: «Cosa sta facendo l’amministrazione comunale? Servono vigili che svolgano un turno notturno. Siamo una città turistica, la gente è ancora in giro la sera».

Ricorda anche che «quest’estate è stato dato un incarico alla Fifa Security per vigilare sulla spiaggia, ma a Porto San Giorgio il turismo non dura solo un mese, la città va tutelata tutto l’anno.

Fatti simili non possono più succedere. Hanno tirato fuori coltelli e colli di bottiglia. Porto San Giorgio non è il Bronx. Come mai non succede a San Benedetto o a Fermo? Cosa sta facendo il prefetto? Si sa chi siano i protagonisti di questi episodi. Parliamo di Lido Tre Archi, sono capibanda di 15 e 16 anni. Con queste scorribande tutte le settimane abbiamo toccato il fondo». Del Vecchio chiede di vigilare la città: «Serve dunque un presidio fisso di forze dell’ordine. Non è accettabile che fatti del genere si verifichino a Porto San Giorgio, una città di 17mila anime». Per questo farà della sicurezza l’argomento principe della prossima campagna elettorale, alla quale parteciperà con una lista ma non come candidato sindaco perché, come chiosa, «non ho tempo per fare il sindaco a tempo pieno».

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