La rissa degenera in guerriglia, un giovane ricoverato all’ospedale. Denuncia choc: «In dieci hanno preso a calci in testa mio fratello»

La rissa degenera in guerriglia, un giovane ricoverato all’ospedale. Denuncia choc: «In dieci hanno preso a calci in testa mio fratello»
La rissa degenera in guerriglia, un giovane ricoverato all’ospedale. Denuncia choc: «In dieci hanno preso a calci in testa mio fratello»
di Serena Murri
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Lunedì 20 Settembre 2021, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 21 Settembre, 08:50

PORTO SAN GIORGIO  - Risse nella notte, sale l’allerta. Ormai è emergenza. L’ultimo allarme nella notte tra sabato e domenica, intorno alle 3, come al solito sul lungomare di Porto San Giorgio, tornato a essere teatro di violenza fra i giovani. Dell’escalation di rabbia che ha investito la città durante l’estate, questa volta a farne le spese è stato un ragazzo finito all’ospedale dopo essere stato colpito alla testa.

Porto San Giorgio, che soprattutto durante i weekend si trova ad accogliere giovani provenienti dai centri vicini, si trova a dover fronteggiare fenomeni di delinquenza che sembrano incontrollabili.


Spesso si tratta di bande che si aggirano per la città fin dal pomeriggio, ed è evidente come alcuni di loro non aspettino altro che provocare risse e disordini: da un lato può esserci una certa attitudine alla violenza, a fare il resto ci pensa l’alcol.

La pattuglia della polizia gira regolarmente sul lungomare e il presidio di forze dell’ordine è stato anche rinforzato durante il corso dell’estate, ma a quanto pare questo non basta a fare da deterrente. Gli esercenti sono impauriti e stanchi della frequenza con la quale chiamano le forze dell’ordine. L’ultimo episodio all’incrocio fra via Oberdan e lungomare Gramsci, in pieno centro, tra un gruppo di ragazzi di origine nordafricana e altri ragazzi dell’Est Europa.

All’origine della violenza pare vi sia, come sempre, la solita banda già protagonista di altri episodi analoghi. Questa volta la violenza è stata inaudita: sono sbucati colli di bottiglia e spray urticante spruzzato contro chiunque passasse di lì, tanto che nessuno è riuscito a intervenire fino all’arrivo delle pattuglie che ha creato un fuggi fuggi generale. In tutto coinvolti circa 30 ragazzi. Ci sono volute due pattuglie della polizia e il Radiomobile dei carabinieri di Fermo per ristabilire l’ordine.


Poi è arrivata anche la Croce Azzurra per medicare i feriti, mentre quello colpito alla testa è stato ricoverato all’ospedale. Nel frattempo le forze dell’ordine hanno raccolto le prime testimonianze sullo svolgersi dei fatti che si spera siano utili a identificare i responsabili di tanta violenza, sebbene l’idea è che si tratti di volti già noti polizia e carabinieri. Quello che è chiaro è che non si è trattato della solita rissa fra ubriachi, bensì di delinquenza allo stato puro che necessita di interventi con mano ferma, altrimenti l’escalation non si fermerà e sarà sempre più fuori controllo. Atti come questi sono da condannare, non tanto e non solo perché contribuiscono a rovinare l’immagine della città ma perché finiscono per renderla invivibile, con conseguenze per la sicurezza e l’ordine pubblico.

I titolari delle attività - e non solo quelli che insistono sul lungomare - sono esasperati e chiedono maggiori tutele e ripetono tutti la stessa cosa: «Così - dicevano ieri a freddo a qualche ora di distanza dai fatti - non si può continuare a lavorare». Anche la politica e le istituzioni, arrivati a questo punto, dovranno prendere seri provvedimenti affinché fatti così gravi e senza precedenti, non si verifichino più. Sui social, ieri, decine di commenti a chi postava la notizia sull’episodio. «Hanno preso in dieci a calci in testa a mio fratello, ora basta - scrive un giovane -: bisogna trovare una soluzione seria oppure ci scappa il morto». Fra le indagini quelle che porterebbero gli inquirenti verso Lido Tre Archi, da cui provengono alcuni giovani protagonisti. Si indaga anche negli attriti nati nel mondo dello spaccio.

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