Porto San Giorgio, piatto amaro in mensa
Sorpresa per i genitori: aumenti alle tariffe

La scuola Nardi, protestano i genitori
La scuola Nardi, protestano i genitori
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Giovedì 17 Settembre 2015, 21:25 - Ultimo aggiornamento: 22:55
PORTO SAN GIORGIO - ​Accompagnare i propri figli al primo giorno di scuola e scoprire le nuove tariffe per la mensa non è di certo piacevole.

Molte famiglie pagheranno meno. Molte altre, però, si sono ritrovate un aumento nel costo del servizio. E infatti tanti genitori sono sul piede di guerra, pronti anche a manifestazioni di piazza, proprio per il nuovo "listino prezzi" fissato dall'amministrazione.

Ma per l'amministrazione parlare di aumenti è un "errore madornale" perché la giunta e la maggioranza, nell'adeguare le tariffe, hanno fatto leva sul principio di "equità sociale".



Un passo indietro: fino allo scorso anno le mense avevano un prezzo unico per tutte le famiglie: 2,94 euro a pasto alle scuole dell'infanzia e 3,53 euro a pasto per le scuole primarie e le medie. Da quest'anno, invece, sulla scia di confronti con i sindacati, e seguendo l'esempio dei Comuni limitrofi, l'amministrazione ha deciso di adottare varie tariffe, valide in tutte le mense, a seconda dell'Isee delle famiglie. Ecco dunque che fino a 7.500 euro di Isee si pagherà 2,5 euro a pasto, da 7.501 a 13 mila euro di Isee 3,20 euro a pasto, da 13.001 a 19 mila euro di Isee 3,50 euro a pasto, da 19.001 a 25 mila euro, 3,80 euro a pasto e oltre i 25 mila euro di Isee 4 euro a pasto. Tirando le somme, per molte famiglie si avrà una diminuzione del costo della mensa ma molte altre dovranno confrontarsi con aumenti. E giù con l'inevitabile protesta infiammata oltretutto dal fatto che l'amministrazione non ha diffuso, con una comunicazione ufficiale a tempo debito, le variazioni.



Dal Comune, però, il sindaco Nicola Loira, gli assessori alla pubblica istruzione e al bilancio, Francesco Gramegna e Renato Bisonni, e il consigliere di maggioranza, Elisabetta Baldassarri, respingono qualsiasi accusa di voler fare cassa: "Il gettito totale derivante dalle mense - rimarcano i quattro, all'unisono - resterà invariato. Anzi, rischiamo anche di non riuscire a coprire interamente il servizio. E non dimentichiamoci che il Comune copre oltre il 60 per cento del costo delle mense". Poi è il primo cittadino a prendere in mano le redini della questione: "Non si faccia passare per un aumento un provvedimento di equità e giustizia sociale. Certo, per alcune categorie familiari, tra cui rientro anche io, ci sarà un aumento - il punto di Loira - ma quelle più in difficoltà avranno delle diminuzioni. L'equità deve essere sempre apprezzata. E in un momento di grandi difficoltà non è giusto che tutti paghino la stessa tariffa. Le detrazioni dal secondo figlio rimarranno (con uno sconto del 20 per cento sulla tariffa applicata)".
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