PORTO SAN GIORGIO - Pioggia e maltempo, continua il monitoraggio del territorio. Dopo la parentesi piovosa dell’ultima settimana, continua l’ondata di maltempo anche se per oggi è previsto un miglioramento. Dopo gli allagamenti in città della settimana scorsa restano sotto il livello di guardia sottopassi e aree a rischio.
Gli allagamenti, in particolare, si erano verificati in prossimità del cancello della scuola Borgo Rosselli, dove si era creata una pozzanghera che non era superabile se non immergendosi fino alla caviglia: questa la situazione di fronte alla quale si erano trovati gli alunni e i genitori che li accompagnavano la settimana scorsa.
Il ristagno d’acqua era dovuto al mancato scorrimento della pioggia, tra l’altro caduta in maniera massiccia nelle ore subito precedenti all’orario d’ingresso, e al fatto che il livello del cortile si trovasse al di sotto della superficie della strada. «Succede così - spiega ora l’assessore ai Lavori pubblici Andrea Di Virgilio - quando arrivata tanta pioggia concentrata in pochi minuti; ma in seguito ai sopralluoghi, per fortuna, la situazione si è normalizzata. Si è trattato di un’area circoscritta. Abbiamo provveduto a chiudere il cancello per qualche giorno, almeno finché le condizioni meteo risultano avverse».
Quanto a via Petrarca, anche questa colpita dalle forti piogge dei giorni scorsi, la ditta che ha realizzato i lavori aveva programmato il dispositivo prevedendo valori non sufficienti alla quantità di acqua caduta in quelle ore.
Che fare, dunque? Il Comune ha avviato un monitoraggio complessivo delle aree a rischio in una città che storicamente soffre per gli allagamenti. Nel caso di via Petrarca i tecnici hanno ad esempio aggiustato il tiro in funzione appunto del livello dell’acqua che si era alzato per via delle precipitazioni. Sulla stessa strada, infatti, di recente è stato realizzato un intervento atteso da anni e mirato a risolvere proprio il problema degli allagamenti attraverso l’installazione al di sotto della superficie stradale di pompe idrauliche per il drenaggio dell’acqua. Ora sarebbe necessaria una mappatura più capillare dei punti a rischio anche perché, purtroppo, simili fenomeni atmosferici sembrano sempre più frequenti.