Porto San Giorgio, entrano in casa e rubano gioielli: incastrato l’autista della banda

In azione tre donne, raggirata un’anziana che abita in un condominio. Denunciato un abruzzese

Entrano in casa e rubano gioielli: Incastrato l’autista della banda
Entrano in casa e rubano gioielli: Incastrato l’autista della banda
di Pierpaolo Pierleoni
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Giovedì 4 Maggio 2023, 04:15 - Ultimo aggiornamento: 12:13

FERMO -  La Questura stringe il cerchio su un furto in abitazione avvenuto un paio di mesi fa a Porto San Giorgio ed individua un uomo, denunciato ora per favoreggiamento personale. Tutto da chiarire ancora il suo coinvolgimento, diretto o indiretto, nel colpo, che ha richiesto indagini approfondite a cavallo tra l’Abruzzo e le Marche. Sicuramente il soggetto individuato ha a che fare con l’auto utilizzata da una banda per dileguarsi dopo aver derubato una coppia di coniugi.


La dinamica


Il furto è avvenuto in un condominio, dove due giovani donne si sono introdotte, fingendosi interessate ad acquistare un appartamento.

Proprio con la scusa di chiedere maggiori informazioni, hanno avvicinata una signora residente nella palazzina e l’hanno distratta, mentre una terza donna è entrata nell’appartamento, trafugando numerosi gioielli. Il marito dell’anziana, però, si è accorto di tutto, ha visto la sconosciuta aggirarsi nelle camere da letto e le altre due donne che chiacchieravano per le scale condominiali con la moglie. Ma nel giro di pochi istanti, appena terminato il giro e trafugato il bottino, le tre ladre sono uscite e hanno lasciato l’abitazione. Proprio mentre scappavano, il coniuge della derubata si è affacciato al balcone e ha visto il trio salire su un’utilitaria scura, guidata da un uomo. Da qui le indagini della squadra mobile. L’auto è stata identificata ed ha permesso di risalire al proprietario, un ascolano. L’ipotesi degli inquirenti è che siano coinvolte persone di etnia rom che gravitano nella zona alta dell’Abruzzo. L’utilitaria, quando è stato messo a segno il colpo, non era nella disponibilità del proprietario, che l’aveva ceduta, pur senza alcun passaggio formale, ad un soggetto dedito alla compravendite di veicoli. Quest’ultimo, sempre senza passaggi ufficiali, l’aveva venduta ad un soggetto residente non lontano dal confine con le Marche. 


L’accusa


Ultimata la complessa ricostruzione, i poliziotti sono arrivati alla persona che, all’epoca del furto, disponeva dell’auto adoperata dai malviventi per svaligiare i coniugi sangiorgesi. Interrogato, si è mostrato reticente, col chiaro obiettivo, secondo gli agenti, di nascondere l’identità delle persone che avevano commesso il furto. Nessuna indicazione, da parte sua, neanche sull’effettivo utilizzatore del veicolo. Vista la condotta di ostacolo agli investigatori, è scattata per il proprietario della vettura l’accusa di favoreggiamento personale, che prevede la reclusione fino a quattro anni. Il caso non è chiuso e le indagini proseguono assiduamente per ricostruire contatti e conoscenze del denunciato ed arrivare ad individuare il quartetto di ladri.

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