Porto San Giorgio, banda di donne entra in casa con la scusa di acquistarla e ruba i gioielli. Incastrato solo l'autista, arriva dall'Abruzzo

Porto San Giorgio, banda di donne entra in casa con la scusa di acquistarla e ruba i gioielli. Incastrato solo l'autista
Porto San Giorgio, banda di donne entra in casa con la scusa di acquistarla e ruba i gioielli. Incastrato solo l'autista
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Mercoledì 3 Maggio 2023, 13:31 - Ultimo aggiornamento: 4 Maggio, 08:29

PORTO SAN GIORGIO - La banda era composta da tre donne e un uomo. Le donne ripulivano la casa, con la scusa di vederla per un eventuale acquisto, l'uomo da perfetto chauffeur le attendeva in auto per la fuga.  Il personale operante della Squadra Mobile della Questura di Fermo, a seguito di articolate indagini, ha denunciato in stato di libertà l'uomo, un cittadino italiano, responsabile del reato di favoreggiamento personale, in relazione al furto in abitazione commesso a Porto San Giorgio circa due mesi fa.

La ricostruzione

Durante una giornata festiva, due giovani donne,  dichiaratesi interessate all'acquisto di un appartamento, sono entrate in un condominio di Porto San Giorgio. Le due hanno distratto la padrona di casa mentre la terza donna è entrata in azione all'interno dell'abitazione rubando diversi gioielli. Il marito deII'anziana donna, anch'egIi presente in casa, si è accorto della presenza deII'estranea che girovagava nell'area-notte della sua abitazione così come si reso conto dell'anomala presenza delle altre due donne, estranee, a colloquiare sulle scale condominiali con la moglie. Mentre l'uomo cercava di capire le ragioni connesse a quelle presenze in casa, tutte e tre le donne si dirigevano verso la porta di ingresso e si dileguavano per le scale. L'uomo, dal balcone, le vedeva a bordo di una utilitaria di colore scuro, guidata da un uomo, il Ioro complice.

L'attività investigativa condotta dalla Squadra Mobile ha permesso di ricostruire l'intera dinamica e di accertare che si trattava di un gruppo di almeno quattro persone, tre donne che commettevano il furto ed un quarto uomo con il ruolo di autista della autovettura risultata intestata ad un cittadino italiano residente neII'Ascolano.

Per questo è stato ipotizzato il coinvolgimento neII'evento di persone di etnia rom gravitanti nell'alto-Abruzzese.

Silenzio assoulto, ora rischia 4 anni

Dalle successive indagini è emerso che l'auto utilizzata dalla “cricca”, nel periodo del furto non era nella disponibilità del proprietario, poiché ceduta senza formalità ad un uomo che svolgeva l'attività di compra-vendita di autovetture il quale, a sua volta, l'aveva rivenduta, senza formalizzare passaggio di proprietà, ad un italiano dimorante nell'alto-abruzzese. All'esito della complessa attività info-investigativa, è stata identificata la persona subentrata nella proprietà del veicolo. L'uomo, interrogato, non ha fornito indicazioni suII'effettivo utilizzatore del veicolo tenendo una condotta tale da ostacolare le investigazioni, motivo per cui veniva denunciato per il delitto di favoreggiamento personale, reato che prevede la pena con la reclusione fino a quattro anni.

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