MONTEGRANARO - Un mix di tradizione e momenti istituzionali diversi. E’ stato un pomeriggio di festa quello vissuto alla sala consiliare “Giovanni Conti” al palazzo dei Francescani di Montegranaro. Si è tenuta la cerimonia legata al “Montegranarese dell’anno” dedicato, per l’edizione 2022, ai sindaci a capo delle amministrazioni comunali che si sono susseguite durante questi ultimi decenni.
La giunta guidata da Endrio Ubaldi ha dunque puntato sulla storia politica locale, omaggiando i sette primi cittadini di Montegranato ancora in vita.
I protagonisti
A seguire le premiazioni per Gianni Basso (all’apice dell’esecutivo municipale in più mandati, dapprima agli inizi degli anni ‘80, successivamente dalla fine dei ‘90 sino al 2004), Paolo Baleari (breve parentesi durante gli anni ‘80), Graziano Di Battista (primi anni ‘90), Franca Branchesi (1994-1999) e Gastone Gismondi (2009-2013), attuale assessore allo Sport in carica. E’ mancata all’appello, per motivi personali, Ediana Mancini, sindaco dal 2014 al 2020. Ai premiati l’attuale amministrazione comunale ha donato una fascia tricolore personalizzata, in ricordo dei mandati sindacali espletati. Presente l’intera giunta comunale e parte della maggioranza, unitamente ad altri sindaci del comprensorio nonché all’ex onorevole leghista Mauro Lucentini.
E’ stato dunque un suggestivo momento carico di ricordi, che è di certo andato oltre le divisorie fazioni politiche, risultando anzi convergente verso l’uguaglianza di un impegno civico che tutti i sindaci della città, in epoche storiche del tutto diverse tra loro, hanno veicolato all’interno degli uffici di piazza Mazzini. «In questo periodo di antipolitica dilagante - ha commentato Ubaldi - questo premio è un atto dovuto per riaffermare il ruolo dell’istituzione da sempre più vicina ai cittadini, il Comune, nonché per valorizzare il ruolo di tutti coloro che hanno l’onore e l’onere di ricoprire il ruolo di primo cittadino. Questo premio, dunque, ha inteso valorizzare il ruolo dell’amministratore locale, il senso di appartenenza alla propria città, senza alcuna coloritura politica, ma nell’ottica dello spirito di servizio che sottende ogni giorno il lavoro del sindaco a favore della comunità».