A Montegranaro stop alla nuova azienda da 80 posti di lavoro: «Lì vogliono fare la ciclabile ma noi investiamo 10 milioni di euro»

A Montegranaro stop alla nuova azienda da 80 posti
A Montegranaro stop alla nuova azienda da 80 posti
di Domenico Ciarrocchi
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Lunedì 9 Ottobre 2023, 03:15 - Ultimo aggiornamento: 12:31
MONTEGRANARO - Un’azienda nuova di zecca capace di dare lavoro almeno a 80 persone fra impiegati, manovali e autisti. Un progetto capace di contribuire alla rinascita del Villaggio del lavoro, a due passi dal Chienti e dalla zona industriale Brancadoro di Sant’Elpidio a Mare. Ma il piano si arena in Comune, fra i motivi anche la realizzazione della futura pista ciclabile che correrà lungo il fiume in vista di un collegamento fra Adriatico e Sibillini. 


I particolari


È il caso sollevato dal Gruppo Ciabocco di San Ginesio, in provincia di Macerata, pronto a investire in zona con un’azienda specializzata nella realizzazione di asfalti e calcestruzzo, considerata insalubre e quindi sottoposta a una rigida normativa in materia. I lotti sono da tempo di sua proprietà e si trovano a Piane Chienti. La stessa azienda è proprietaria di altri lotti in un’area adiacente, urbanizzata dal Gruppo nel maggio di 5 anni fa con importanti investimenti in vista dello sviluppo industriale di tutta la zona. Nei pressi l’uscita della superstrada a Montecosaro garantisce collegamenti rapidi con l’interno e la riviera. Come rimarcano dalla stessa impresa, dopo la richiesta di procedere, il Comune di Montegranaro «ha espresso la più assoluta contrarietà al progetto. Si fa presente che nulla vieta la realizzazione di ciclabili adiacenti ad aree destinate ad attività insalubri come accade, ad esempio, in altri Comuni del Maceratese».

Eppure in passato, sottolinea Federico Ciabocco, anche «l’attuale sindaco Endrio Ubaldi, che era vicesindaco nella precedente amministrazione guidata da Ediana Mancini, si era mostrato interessato al progetto e collaborativo con l’azienda, sia quando si realizzò l’urbanizzazione che quando si presentò il piano sulla nuova attività. Se il problema è la pista, fra l’altro, questa sarebbe a circa 20-30 metri dall’area in questione: ci sono casi in cui le ciclabili passano all’interno delle aziende. Insomma: non riusciamo a capire cosa sia cambiato rispetto a prima. Per noi si tratterebbe di un investimento importante, parliamo di almeno 9-10 milioni di euro». Negli anni scorsi il progetto rimase in embrione complice la caduta dell’amministrazione Mancini e l’arrivo del commissario prefettizio. Ma la nuova giunta si è ormai insediata da due anni.


L’offerta


Tra l’altro in tutto il sud delle Marche c’è carenza di aziende simili e i prodotti realizzati avrebbero sicure commesse sia nell’Ascolano che nel Fermano e il Maceratese. I titolari si dicono però fiduciosi sul fatto che l’amministrazione possa comprendere i benefici del progetto sia in termini occupazionali che economici e sappia collaborare con l’impresa e con tutte quelle future che investiranno al Villaggio del lavoro: «Occorre creare quelle sinergie - la chiosa - che permettono di preservare interessi pubblici e privati».

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