Turisti in arrivo non solo per il museo del cappello ma anche per il selfie con il tabaccaio dell'exploit di 156 milioni

Il tabaccaio Gianmario Mennecozzi
Il tabaccaio Gianmario Mennecozzi
di Chiara Morini
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Sabato 5 Giugno 2021, 03:45 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 02:14

MONTAPPONE  - Un selfie a Montappone. E se non è una foto fatta da soli è una scattata dagli amici: dopo l’euforia per il sei da favola al Superenalotto c’è chi arriva nel borgo noto per i cappelli anche per uno scatto ricordo con il tabaccaio che ha venduto la schedina vincente. Lo conferma il vicesindaco e direttore del museo del cappello Mario “Amerino” Clementi, che racconta come «più di uno già l’ha fatto, o una foto con lui o sotto il cartello con la cifra vinta dall’ignoto neo-milionario».

La tabaccheria di via Roma, da due settimane a questa parte, viene presa quasi come una destinazione turistica. «Vengono per conoscere il borgo, il museo del cappello, e poi ci chiedono della vincita. Gli ultimi in ordine di tempo erano di Milano e di Urbino».

La provenienza dal capoluogo lombardo è la prova che la vincita di 156.294.151,36 euro, ottenuta in seguito all’estrazione del 22 maggio, ha reso noto il centro del cappello anche fuori dalle Marche.

Quanto all’identità della persona che ha centrato l’unico sei, finora, dalla scorsa estate 2020, quella resta segreta. Tutto tace. «Molti ci dicono se speriamo o chiediamo che ci diano qualcosa» dice ancora Clementi, parlando di sé e del sindaco, e aggiunge: «Io rispondo sempre “chi li ha vinti lo sa bene, e si tiene questa enorme somma vinta”». Decurtata dagli oltre 31 milioni come tassa della fortuna, che è stata introdotta nel 2016. Il vicesindaco augura all’ignoto milionario «tanta salute e capacità di gestire i soldi vinti».

E non è facile, se non è in grado di darsi una giusta organizzazione. L’argomento identità è sempre in voga tra i montapponesi e no, tutti rivolgono a tutti la domanda fatidica sul chi è: lo fanno alla tabaccheria gestita da Gianmario Mennecozzi, ma anche al supermercato e in ogni altro luogo pubblico. E ci sono pure quelli che iniziano a ipotizzare uno schema di donazioni: «Con qualche milione ci si potrebbe fare questo, con altri quello» dicono gli improvvisati progettisti. Se chi ha sbancato il Superenalotto è ignoto, di certo Montappone ha vinto in termini di fama.


Aggiuntiva, rispetto a quella che gli avevano già dato il distretto del cappello e il museo, che conserva la tradizione produttiva degli impagliatori ed elementi di assoluto prestigio, come il cappello appartenuto al regista Federico Fellini e quello che aveva il giusto tra le nazioni, Giorgio Perlasca. Proprio Montappone, e la sua manifestazione “Paje” dedicata alla tradizione locale, sarà una delle tre tappe fermane del Gran Tour delle Marche. Insieme ci saranno pure Sant’Elpidio a Mare e Porto San Giorgio.

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