SuperEnalotto, il tabaccaio racconta la telefonata del vincitore. Ecco cosa il nuovo Paperone può fare con 156 milioni di euro

SuperEnalotto, il tabaccaio racconta la telefonata del vincitore. Ecco cosa il nuovo Paperone può fare con 156 milioni di euro
di Chiara Morini
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Lunedì 24 Maggio 2021, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 15:12

MONTAPPONE - Il vincitore, o chi per lui, ha chiamato. Ieri mattina, intorno alle 7.30, la telefonata a Gianmario Mennecozzi, gestore della Tabaccheria-alimentari Tulliani Serio. «Un minuto, forse meno, il tempo di dirmi “grazie di tutto, mi ricorderò di te” e poi basta. La voce era camuffata difficile dire di dove potesse essere. Sono contento che lo abbia fatto, almeno so che la vincita sarà riscossa» commenta Gianmario.

Che gli manda un messaggio, dicendo «ora hai tutti i mezzi per fare del bene per te e per chi ti sta vicino, per realizzare quello che tieni a cuore». Nessun riferimento, nessuno sa chi sia il vincitore ed è pure, come sempre accade in questi casi, molto difficile individuarlo. La schedina del SuperEnalotto con cui sono stati vinti i 156.294.151,36 euro, una giocata da due euro, non è di facile individuazione. «Può essere tanto una automatica, di quelle fatte con il computer che su richiesta tira fuori sei numeri o può essere anche una cartacea, di quelle compilate dal giocatore» spiega Mennecozzi. 


La mancanza di indizi
L’ora e la data non ci sono, prosegue, «nel lotto ci sono, ma per il Superenalotto la Sisal questi dettagli non li dice, probabilmente anche per la privacy, perché si potrebbe facilmente indovinare il vincitore». Il che in una grande realtà può anche non capitare, ma in una piccola, dove le giocate ad ogni estrazione sono in media 500 o 600 come nella realtà di Montappone, paese di poco più di 1600 abitanti, renderebbe il possessore del tagliando sicuramente individuabile.

Anche se la rivendita, trovandosi lungo una strada a pochi passi dal centro storico, serve sia residenti che non, cittadini dei paesi vicini, e anche alcuni camionisti che vanno nei cappellifici e altra gente di passaggio. Quel che invece è certo è che la gioia e l’entusiasmo non si placano, «oggi (ieri per chi legge) è domenica, lavorare è bello ma ancor a di più lo è farlo dopo una vincita, una soddisfazione per chi gestisce una ricevitoria». Una vincita grande, che a parte quei trentuno milioni di euro che andranno dritti nelle casse dello stato per la “tassa sulla fortuna”, e tolti i 2 euro della giocata, saranno presto nel portafoglio del vincitore. Vincitore che in questo caso ha fatto diventare Montappone da paese del cappello a paese della fortuna. 


Il sindaco e l’euforia
«Da oggi abbiamo una nuova cosa per cui essere ricordati, questo è molto bello, ci hanno chiamato da tutta Italia, curiosi, giornalisti, e molti altri, speriamo che ora i cappelli di Montappone siano diventati ancora più ancora più famosi» le parole del sindaco Mauro Ferranti, il giorno dopo la grande vincita che ha sbancato il Superenalotto. «Siamo euforici, una notizia di questo tipo è di quelle che quando le ricevi suscitano buoni sentimenti» dice ancora il sindaco. Di certo finora si era parlato del suo comune per altro, ma è contento «che la dea bendata sia giunta qui da noi. È una cosa che dà particolari emozioni. E dopo la gioia di ieri sera stamattina è l’ora di chiederci ancora se sia di Montappone, se sia di fuori, ogni ipotesi è valida. Io comunque spero proprio che di stratti di un o una montapponese. Con questa somma si può realizzare un sogno, un progetto, un investimento, qualcosa che possa dare un riscontro». 


La speranza e labenevolenza
La speranza di tutti è che la somma sia andata a chi è in difficoltà e così si potrà risollevare, ma Ferranti spera anche in una benevolenza «alla propria comunità, qualunque sia, penso a una casa di riposo». Chiunque sia, 156.294.151,36 € è una bella somma, la quarta di sempre ottenuta con un 6, da quando è stato istituito il gioco del Superenalotto. Davanti ci sono solo i 209 milioni finiti a Lodi nell’agosto del 2019, i 177 milioni intascati da una settantina di giocatori che acquistarono quote di un sistema tra la Lombardia e il Lazio (ottobre 2020), e altri 163 milioni di euro finiti a Vibo Valentia, nell’ottobre 2016.

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