Emodinamica o eliambulanza: ecco il dilemma del nuovo ospedale Murri

Emodinamica o eliambulanza: ecco il dilemma del nuovo ospedale Murri
Emodinamica o eliambulanza: ecco il dilemma del nuovo ospedale Murri
di Francesca Pasquali
4 Minuti di Lettura
Domenica 20 Febbraio 2022, 07:30

FERMO -  Emodinamica o eliambulanza? È il dilemma che incombe sul nuovo ospedale di Campiglione. Tutte e due, la nuova struttura che cresce a vista d’occhio in località San Claudio, non le potrà avere. Ma il dilemma, ad oggi, non sussiste. Perché, coi numeri che ha il Fermano, l’emodinamica all’Area vasta 4 non può essere concessa. 


«Nel vecchio piano sociosanitario l’emodinamica non c’è.

Vedremo di inserirla nel prossimo piano che sarà presentato a marzo. Intanto, abbiamo trovato i locali dentro l’ospedale e aggiunto risorse per medici e infermieri, non previste nell’attuale piano. Ma, se serve l’elicottero, metteremo quello», spiega Filippo Saltamartini. Ieri mattina, l’assessore regionale alla Sanità ha fatto il punto sullo stato dell’arte nella sede provinciale della Lega, dov’è rimasto per un’ora e mezza. Se sull’emodinamica resta il punto interrogativo, l’arrivo al Murri del robot chirurgico sarebbe cosa certa. «L’abbiamo ordinato. Sarà in affitto e starà a Fermo, soprattutto per Urologia», assicura l’assessore che, nell’attuale ospedale, una volta pronto quello di Campiglione, vedrebbe bene «ambulatori e altre attività». È un fiume in piena Saltamartini.

Davanti ai vertici locali del Carroccio e a qualche simpatizzante, snocciola i risultati ottenuti in quest’anno e quasi mezzo di mandato e le intenzioni future. Annota i trenta milioni aggiunti per l’ospedale di Campiglione. La cucina, il magazzino, i locali per la dialisi e le macchine elettromedicali che nel progetto non c’erano. La Medicina, la lungodegenza, i punti di primo intervento e gli ambulatori per il nosocomio di Amandola. Gli 848 euro di investimenti pro capite per le case di comunità del Fermano. La risonanza magnetica, il mammografo e l’ecografo multidisciplinare che arriveranno coi fondi del Pnrr. Il superamento delle aree vaste e il passaggio alle aziende sanitarie, che darà più libertà d’azione al territorio. Altro che Cenerentola – chiosa Saltamartini –, la sanità fermana sarà «la regina delle Marche».

«Avremo due nuovi ospedali. Strutture che dovranno essere riempite di contenuti. Questa è la grande sfida da realizzare attraverso il nuovo piano sociosanitario, per dare risposte adeguate a un territorio che per troppi anni ha dovuto subire uno stanziamento di fondi non equo», dice Alan Petrini. Per il coordinatore provinciale della Lega, «i problemi di una sanità per decenni messa all’angolo, dimenticata e smembrata in ogni sua parte non possono essere risolti con un anno di amministrazione. I frutti arriveranno con un costante lavoro quotidiano. I presupposti ci sono e i risultati ottenuti finora lasciano ben sperare». 


Gli fa eco Mauro Lucentini: «Non chiediamo molto. Ci basta un livellamento tra Marche nord e sud, che prima non c’era». «Forse – aggiunge il deputato del Carroccio –, qualcuno che oggi si lamenta dimentica da dove ripartiamo: da una situazione aberrante della sanità marchigiana». Ma, assicura Lucentini, «cureremo i territori non in base alle tessere di partito». Sul tavolo anche la questione dell’elisoccorso. Il nuovo ospedale, in posizione baricentrica per le tre province del sud delle Marche, sarebbe perfetto per fare da base, per l’eliambulanza, coprendo un territorio in parte montuoso, il ragionamento. Giornata nera, quella di ieri, sul fronte Covid. Tre i decessi nel Fermano. Al “Murri” sono morti una donna di 102 anni di Porto San Giorgio e un uomo di 84 anni di Monte San Pietrangeli. Nella Rsa di Campofilone è deceduta una donna di 87 anni di Fermo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA