Acqua dal fiume Tenna, il caso del Fermano ora approda in Regione. Pressing per rivedere il progetto

Acqua dal fiume Tenna, il caso del Fermano ora approda in Regione. Pressing per rivedere il progetto
Acqua dal fiume Tenna, il caso del Fermano ora approda in Regione. Pressing per rivedere il progetto
di Domenico Ciarrocchi
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Sabato 17 Giugno 2023, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 12:28

FERMO - Prelievi di acqua dal fiume Tenna, cresce l’attenzione sul caso che finisce anche in Regione. A portarcelo è il consigliere del Pd Fabrizio Cesetti che ha presentato un’interrogazione a risposta immediata alla giunta: sarà discussa nella seduta di martedì prossimo.


La richiesta


«Vogliamo vederci chiaro – spiega Cesetti – e capire se le autorizzazioni concesse e i finanziamenti assegnati con il Pnrr siano conformi e compatibili con le disposizioni nazionali ed europee. Anche perché stiamo parlando di un progetto che, captando 200 litri al secondo fra Montefortino e Amandola, per convogliarli poi verso un sito di potabilizzazione a Comunanza e immetterli in rete per raggiungere la costa, rischia di avere un impatto ambientale devastante non solo sullo stesso Tenna, ma pure sull’intera area montana e le valli interne. E non ci vengano a raccontare che il progetto è necessario per mitigare il rischio di una crisi idrica durante l’estate nella provincia di Ascoli, perché lo stesso problema potrebbe investire anche il Fermano». Cesetti chiede perché Ciip e Ato 5 non abbiano «pensato a una soluzione simile sul fiume Tronto, che tra l’altro vanta una portata maggiore del Tenna. Sarà forse perché lì i Comuni hanno chiuso subito le porte a quel tipo di progetto?».


I dubbi


Nei giorni scorsi c’è stato anche un incontro a Servigliano organizzato dal Coordinamento di difesa del fiume Tenna al quale non hanno partecipato i rappresentanti di Ciip e Ato. «Disertare il confronto – chiosa Cesetti - non è un bel segnale. Ma ancora di più ci sorprende che neppure la Regione abbia considerato necessario convocare un tavolo tecnico prima di rilasciare le autorizzazioni». E sul caso torna anche l’ex sindaco di Amandola Riccardo Treggiari, fra i primi a protestare per il progetto, rimarcando che il «gestore comunica di essere autorizzato al prelievo di 200 litri al secondo per sei mesi all’anno, ma intende tranquillizzarci, dicendo che poi non sarà così».

Infatti «si limiterà a prelevare - sottolinea - 100 litri per una durata di circa 5 giorni.

Ma perché, allora, spendere 11 milioni per un prelievo così ridotto, meno di 50mila metri cubi a fronte di 3 milioni autorizzati? Considerato che a Montefortino e Comunanza, nonché al Consorzio di Bonifica, il prelievo dalla condotta irrigua di Gerosa sta bene, perché non prelevare acqua, per gli ulteriori pochi litri necessari, tutta da quel sito?».

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