FERMO - Un posto di polizia «fisso e permanente» per Lido Tre Archi. A chiederlo, stavolta, è il Pd. Che porta la questione in Consiglio regionale con la mozione presentata il 1° settembre, con primo firmatario Fabrizio Cesetti. Che c’entra la Regione col presidio, si dirà? Poco e tanto.
Nel senso che non ha dirette competenze in materia, ma potrebbe fare pressioni sul governo per ottenerlo. Come, peraltro, deliberato dal Consiglio regionale a metà febbraio, con l’approvazione unanime della risoluzione che impegna la giunta a farsi sentire col ministero dell’interno per completare l’organico della polizia stradale fermana e ripianare quello di polizia, carabinieri e guardia di finanza marchigiani.
L’obiettivo
Passi propedeutici all’istituzione del presidio fisso per Tre Archi. Necessario, secondo Cesetti, per far sì che il quartiere «in futuro non diventi un nuovo Hotel House». Visto che, spiega il consigliere regionale, i presupposti ci sono tutti: dal «fallimento dell’isola vacanziera» al «deprezzamenti drastico degli immobili» alla «presenza di varie etnie con un’infinità di irregolari delinquenti, di cui qualcuno probabilmente organizzato in una sorta di clan». «Non si può nascondere la cenere sotto il tappeto», dice Cesetti. E il dito è puntato contro il sindaco Paolo Calcinaro e la sua «azione inefficace perché tanto terrorizzata dal dissenso quanto prigioniera del consenso». Il presidio di polizia deve essere «certo, urgente e autorizzato previo incremento di risorse umane e strumentali», prosegue il consigliere regionale e invoca il pugno di ferro «Occorre cacciare - dice - i delinquenti, mandare via gli irregolari e pretendere che quelli che stanno lì, di tutte le etnie, compresa quella italiana, imparino a vivere nel rispetto della legge».
L’emergenza
I fatti del 24 agosto, con l’aggressione agli agenti, bruciano ancora. Nel giro di qualche anno il valore delle case è crollato. Ce ne sono alcune di 70 metri quadrati che costano meno di 40mila euro. Ma per Renzo Interlenghi, «il deprezzamento dei beni è la punta di un problema più grande» e «i reati a sé stanti fanno presumere una specie di regia». Un problema, spiega il capogruppo di Fermo Capoluogo, «che è di tutta la provincia. Non possiamo far diventare Lido Tre Archi come Scampia: la politica non può fare compromessi con chi delinque».