Tre Archi, cresce l'allarme. Mozione del Pd in Regione per il presidio di polizia: «Si rischia un altro Hotel House»

Tre Archi, cresce l'allarme. Mozione del Pd in Regione per il presidio di polizia: «Si rischia un altro Hotel House»
Tre Archi, cresce l'allarme. Mozione del Pd in Regione per il presidio di polizia: «Si rischia un altro Hotel House»
di Francesca Pasquali
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Venerdì 10 Settembre 2021, 07:05

FERMO - Un posto di polizia «fisso e permanente» per Lido Tre Archi. A chiederlo, stavolta, è il Pd. Che porta la questione in Consiglio regionale con la mozione presentata il 1° settembre, con primo firmatario Fabrizio Cesetti. Che c’entra la Regione col presidio, si dirà? Poco e tanto.

Nel senso che non ha dirette competenze in materia, ma potrebbe fare pressioni sul governo per ottenerlo. Come, peraltro, deliberato dal Consiglio regionale a metà febbraio, con l’approvazione unanime della risoluzione che impegna la giunta a farsi sentire col ministero dell’interno per completare l’organico della polizia stradale fermana e ripianare quello di polizia, carabinieri e guardia di finanza marchigiani.


L’obiettivo
Passi propedeutici all’istituzione del presidio fisso per Tre Archi. Necessario, secondo Cesetti, per far sì che il quartiere «in futuro non diventi un nuovo Hotel House». Visto che, spiega il consigliere regionale, i presupposti ci sono tutti: dal «fallimento dell’isola vacanziera» al «deprezzamenti drastico degli immobili» alla «presenza di varie etnie con un’infinità di irregolari delinquenti, di cui qualcuno probabilmente organizzato in una sorta di clan». «Non si può nascondere la cenere sotto il tappeto», dice Cesetti. E il dito è puntato contro il sindaco Paolo Calcinaro e la sua «azione inefficace perché tanto terrorizzata dal dissenso quanto prigioniera del consenso». Il presidio di polizia deve essere «certo, urgente e autorizzato previo incremento di risorse umane e strumentali», prosegue il consigliere regionale e invoca il pugno di ferro «Occorre cacciare - dice - i delinquenti, mandare via gli irregolari e pretendere che quelli che stanno lì, di tutte le etnie, compresa quella italiana, imparino a vivere nel rispetto della legge».

La mozione è stata presentata ieri mattina in una conferenza stampa allargata alle forze del centrosinistra. Per il segretario del Pd cittadino, Alessandro Iagatti, il documento è «un primo passo per portare sicurezza al quartiere», anche se il problema «non si risolve solo con il presidio fisso. Grazie al Pd c’è un bazooka di otto milioni». Quelli del bando periferie. Che, però, sottolinea il centrosinistra, non si capisce come verranno usati. «Il progetto non è chiaro. Il sindaco deve spiegare come vuole investire quei soldi», incalza il consigliere dem Paolo Nicolai. Per il quale, «il quartiere va omogeneizzato con quelli limitrofi, soprattutto socialmente». «Che fine hanno fatto i due vigili urbani in più del bando periferie?», si chiede il consigliere del Pd, Pierluigi Malvatani. E accusa Calcinaro di «fare finta di nulla, mentre dovrebbe chiedere aiuto a tutte le istituzioni».


L’emergenza
I fatti del 24 agosto, con l’aggressione agli agenti, bruciano ancora. Nel giro di qualche anno il valore delle case è crollato. Ce ne sono alcune di 70 metri quadrati che costano meno di 40mila euro. Ma per Renzo Interlenghi, «il deprezzamento dei beni è la punta di un problema più grande» e «i reati a sé stanti fanno presumere una specie di regia». Un problema, spiega il capogruppo di Fermo Capoluogo, «che è di tutta la provincia. Non possiamo far diventare Lido Tre Archi come Scampia: la politica non può fare compromessi con chi delinque».

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