Credito d'imposta, nel Fermano l'incubo per i calzaturieri: «In arrivo le scadenze per i pagamenti»

Credito d'imposta, nel Fermano l'incubo per i calzaturieri: «In arrivo le scadenze per i pagamenti»
di Massimiliano Viti
3 Minuti di Lettura
Venerdì 25 Agosto 2023, 03:15 - Ultimo aggiornamento: 15:10

FERMO - La grana “credito di imposta ricerca e sviluppo” torna a minacciare il settore calzaturiero. Un anno fa molte aziende fermane del settore hanno ricevuto una comunicazione con la quale l’Agenzia delle Entrate chiedeva, entro il 30 settembre 2022, la restituzione del credito di imposta ottenuto considerando come innovazione i campionari e le nuove collezioni. Che invece, a distanza di tempo, non possono più essere considerate tali.

 
La rabbia


«Un provvedimento assurdo e retroattivo» aveva commentato all’epoca Valentino Fenni, presidente dei calzaturieri di Confindustria Fermo.

Le vibranti proteste del settore, unitamente a quelle di tutti le altre attività coinvolte dal provvedimento, non hanno ottenuto il disinnesco della comunicazione ma solo la proroga fino al 30 novembre 2023 della restituzione delle somme. A distanza di un anno, il problema si ripresenta. Identico all’anno prima. Alcune aziende hanno aderito alla sanatoria, ma la maggior parte è rimasta in attesa di novità. Che però non sono mai arrivate.


Le cifre


«Ci sono aziende che, in media, dovrebbero restituire decine di migliaia di euro, ma alcune superano il mezzo milione. Stando alla comunicazione dell’Agenzia, entro novembre devono restituire quel 20% annuo di credito d’imposta sulle spese sostenute e documentato che invece ogni impresa credeva garantito», spiega ora Fabrizio Luciani, presidente di Confindustria Fermo.


I timori


Che puntualizza come il provvedimento tanto contestato «non riguarda solo la moda ma ogni settore che ha investito in ricerca e sviluppo e non viene più riconosciuto meritevole di contributo da parte del ministero». Una spada di Damocle che, presumibilmente, accompagnerà gli imprenditori nelle prossime e imminenti fiere di settore. Fenni informa che Assocalzaturifici ha inviato una formale richiesta al ministro per il Made in Italy Adolfo Urso e al suo vice Valentino Valentini chiedendo una soluzione rapida e certa. «Bisogna definire in maniera chiara quali sono gli investimenti legati alla prototipazione e alla modellistica finanziabili, già dai prossimi bandi. E non penalizzare chi in buona fede ha investito negli ultimi anni». La richiesta resta una: annullare i procedimenti, non solo sospendere i pagamenti. «Si rischia di trasformare in una punizione chi ha investito nel futuro» insiste Luciani.


Il vertice
Negli ultimi giorni Fenni si è confrontato con la presidente di Assocalzaturifici Giovanna Ceolini e con l’assessore regionale Andrea Maria Antonini per cercare di fare squadra e far fare marcia indietro al Governo. «L’impegno è comune. Antonini ha partecipato al Tavolo nazionale della Moda e ha sollevato la questione direttamente al Ministro. Ha avuto garanzie, ma bisogna essere realisti, per coprire il credito d’imposta di ogni settore servono ingenti risorse. Quindi prima di dire ‘grazie’ al Governo dobbiamo attendere. Ma la volontà politica ci sarebbe», riferisce lo stesso presidente dei calzaturieri fermani. «L’asse Regione-Governo non è mai stato così forte. E abbiamo chiesto un incontro alla sottosegretaria al Mef Lucia Abano per approfondire la questione», termina Luciani.

© RIPRODUZIONE RISERVATA