Fermo, Credito d’imposta, ora c’è la proroga. Ceolini di Assocalzaturifici: «Piano per le aziende. Ma adesso serve un decreto chiaro»

Fermo, Credito d’imposta, ora c’è la proroga. Ceolini di Assocalzaturifici: «Piano per le aziende. Ma adesso serve un decreto chiaro»
Fermo, Credito d’imposta, ora c’è la proroga. Ceolini di Assocalzaturifici: «Piano per le aziende. Ma adesso serve un decreto chiaro»
di Massimiliano Viti
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Giovedì 4 Gennaio 2024, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 11:50

FERMOÈ stata prorogata al 30 luglio la scadenza per presentare la domanda di riversamento spontaneo relativo al credito d’imposta di ricerca e sviluppo che il fisco contesta ad alcune imprese considerandolo indebitamente percepito. Lo annuncia Giovanna Ceolini, presidente designato di Assocalzaturifici, che commenta: «È un tema spinoso che sta diventando insostenibile per le nostre aziende».

I tempi

«È necessario quanto prima - rimarca - che venga approvato il decreto attuativo per la creazione degli albi dei certificatori accreditati per definire in maniera chiara cosa sia davvero inseribile a livello di ricerca e sviluppo.

L’unica soluzione per garantire chi ha operato nel rispetto delle regole». Ceolini presenta i numeri nazionali del settore al 30 settembre 2023: «Dopo una partenza molto positiva, il 2023 si è chiuso in frenata anche a causa dei forti aumenti nei costi che hanno inciso sulla marginalità delle imprese. Esaurito il rimbalzo post Covid, i ritmi di vendita hanno subito un netto rallentamento che, innescatosi già in primavera, si è reso ancor più evidente nella terza frazione dell’anno». Nel periodo luglio-settembre l'export è diminuito del 7,2% in valore e del 12,3% in quantità rispetto all'analogo periodo di un anno fa. In difficoltà USA (-21,7% in quantità e -7,4% in valore) e Germania (-16,6% nelle paia e stabile in valore), mercati chiave per la scarpa fermana.

Il trend

Tiene la Francia (ovvero le produzioni per le griffe del lusso). Continua la ripartenza di Russia e Ucraina (+40% e +88% in valore), sebbene le vendite restino ancora al di sotto del periodo prebellico. Non bene l'Italia: -3,1% nelle paia e -1,3% nella spesa. E nei mesi successivi, ottobre e la prima parte di novembre le vendite sono crollate sotto l’effetto del clima mite.

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