Pergolesi, debutta Di Egidio: «Così faremo crescere il Conservatorio di Fermo». Guarda il video

Debutta Di Egidio: «Faremo crescere il Conservatorio di Fermo»
Debutta Di Egidio: «Faremo crescere il Conservatorio di Fermo»
di Chiara Morini
4 Minuti di Lettura
Martedì 10 Ottobre 2023, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 17:36

FERMO Ha sessant’anni, di cui 37 passati a fare il docente, è pianista, e da un paio di giorni è anche il neo direttore del conservatorio Pergolesi di Fermo, eletto giovedì scorso dal collegio docenti: l’abruzzese Piero Di Egidio prenderà ufficialmente servizio il prossimo primo novembre. «Stiamo solo attendendo – le sue prime parole – la nomina ministeriale». Sempre che da Roma non decidano di accelerare le pratiche. Meno di un mese, dunque, per la formalità, ma Di Egidio già promette «trasparenza e confronto, perché quando c’è comunicazione ogni problema si affronta facilmente». 

Guarda il video di Chiara Morini

 



Accanto alla docenza, c’è la carriera pianistica che lui, scherzosamente, dice «si interromperà non appena sarò nel pieno esercizio delle mie funzioni come direttore. Per la nomina ringrazio i colleghi di questo conservatorio, che hanno creduto nelle mie proposte, basate su un operato ispirato a competenza, trasparenza, professionalità e partecipazione alla rete delle belle iniziative che sono, da tempo, la mia cifra professionale». Punta alla crescita, il direttore Di Egidio, e lo fa con la convinzione che il Conservatorio può farcela. «La struttura – così ne parla – è grande, ha eccellenze didattiche, ed è storicamente importante per questo territorio, che a sua volta è molto vivo, sia musicalmente che economicamente». Poi la considerazione che «si trova in mezzo, tra quello di Pesaro che guarda a nord e quello di Pescara che guarda a sud. C’è quello di Teramo, è vero, che conosco bene avendoci insegnato, ma è più di “nicchia”. Ci sono grandi margini di crescita quindi». L’impegno c’è, lo annuncia e lo promette e, per essere operativo «h 24 è mia intenzione venire ad abitare in questa città o nelle sue vicinanze». Svolge anche altri incarichi, tra cui quello di essere nel consiglio nazionale dell’Afam: «Sono risultato il più votato, anche se non ho compensi».

Avrà contatti con conservatori, con il ministero, e due giorni al mese sarà impegnato con il consiglio dei direttori dei conservatori. Per crescere però servono risorse a cominciare da quelle umane, soprattutto amministrative, ma anche finanziare e qui pensa anche a dove poterne trovare. «Il Pnrr – dice – ha fondi per l’edilizia, la cultura, per diverse strategie volte alla modernizzazione. La mia direzione non sarà endogena, chiusa in se stessa, ma esogena, guardando fuori: il direttore, del resto, spende tanto di sé stesso, in termini di immagine e di reputazione. Con il presidente ci siamo già confrontati: bisogna fare bene le cose che sono avviate e fare ancora meglio quelle che dovranno arrivare». 

Il pop
 

Crescere vuol dire anche farlo con gli studenti. «Per crescere basterebbe aprirsi al pop. Valuteremo le esigenze e le richieste. Vanno anche potenziate altre aree come la fisarmonica, eccellenza del territorio, gli strumenti a fiato e gli ottoni. Sebbene in modo ancora informale, in attesa del 1 novembre, ho già ricevuto degli spunti, e penso di portare qui anche uno dei concorsi delle Arti». Un premio nazionale che si svolge in tanti conservatori, uno per ogni disciplina: a Fermo potrebbero arrivare allievi da ogni dove per partecipare. Si vedrà, ma nell’immediato dovrà anche pensare alla nomina di un docente per la cattedra rimasta vacante dopo il licenziamento della professoressa a seguito del provvedimento disciplinare del Mur (per la vicenda delle lezioni a pagamento agli studenti). «Non sapendo – spiega – se ci saranno risvolti giudiziari, so che non potrò per ora nominare un docente a tempo indeterminato». Questo perché, in caso di eventuali ricorsi, il giudice potrebbe reintegrare la docente licenziata. «Non ho notizia – aggiunge il presidente Igor Giostra – e non sono a conoscenza se ci siano contenziosi in atto. Oggi intanto con la nomina poniamo la parola fine al periodo nel quale le strutture organizzative del conservatorio sono state messe a dura prova. Auguro a Di Egidio buon lavoro e affronteremo insieme le questioni, conscio della volontà del nuovo direttore di far crescere la nostra istituzione con i progetti. E poi lasciatemelo dire: ci piacciono la stessa musica e lo stesso repertorio». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA