Quella brutta storia che umilia il Pergolesi. Conservatorio, prof licenziata: sospesi direttore e un docente

Alcuni allievi costretti a pagare per poter superare gli esami

Quella brutta storia che umilia il Pergolesi. Conservatorio, prof licenziata: sospesi direttore e un docente
Quella brutta storia che umilia il Pergolesi. Conservatorio, prof licenziata: sospesi direttore e un docente
di Lolita Falconi
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Venerdì 11 Agosto 2023, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 12 Agosto, 08:16

FERMO- Lo studente cinese bocciato due volte dalla professoressa prima di accettare le sue lezioni private, l’allieva che avrebbe manifestato in diverse occasioni l’impossibilità di frequentarle - quelle lezioni - per questioni economiche. La docente che però avrebbe insistito: erano necessarie per ottenere l’ammissione al biennio. Le somme complessive che sarebbero state sborsate dagli studenti, fino a 3mila euro. E ancora l’insegnante che sarebbe risultata membro delle commissioni degli esami di ammissione giudicando gli stessi studenti a cui aveva tenuto le lezioni a pagamento. Sono alcuni dei passaggi contenuti nelle carte dell’inchiesta svolta dalla Guardia di Finanza che ha interessato per giorni il Conservatorio Pergolesi di Fermo. Un’indagine che è finita, dal punto di vista penale, in una archiviazione ma che è sfociata in tre provvedimenti disciplinari arrivati dal Ministero dell’Università e della Ricerca. Una mannaia caduta su Fermo lo scorso 25 luglio. 

Una docente è stata licenziata in tronco, un professore sospeso dieci giorni. Sanzionato anche il direttore del Conservatorio Nicola Verzina con la sospensione per 30 giorni per aver omesso di denunciare le condotte poste in essere dalla professoressa di cui, secondo gli inquirenti, era venuto a conoscenza.

Verzina si è dimesso annunciando ricorso contro il provvedimento ritenuto «immeritato e ingiusto. Sono state ignorate tutte le prove documentali agli atti del Conservatorio e da me prodotte a dimostrazione della mia estraneità agli addebiti contestati». Un addio che ha aperto le porte al commissariamento del Conservatorio. Il Cda del Pergolesi, che è presieduto dall’avvocato Igor Giostra ed è totalmente estraneo ai fatti contestati, è in attesa di una risposta dal Ministero che dovrà chiarire come procedere in assenza di direttore. «Ho massima stima e fiducia in Igor Giostra, che è la persona giusta al momento giusto, e nella istituzione Conservatorio certamente pieno di grandi professionalità», le poche parole pronunciate dal sindaco di Fermo Paolo Calcinaro in questi giorni. 

Ma riavvolgiamo il nastro dall’inizio, per capire bene cosa è accaduto in questa istituzione cara, molto cara ai fermani e a tutto il territorio. Basti dire che la sua nascita risale al 1968 quando il professor Annio Giostra, fondò e diresse il liceo musicale. Nel 1978 il via libera per l’istituzione di un Conservatorio a Fermo come sede distaccata del Rossini di Pesaro. Vent’anni dopo, nel 1998, l’Istituto ottenne l’autonomia e venne intitolato a “Giovanni Battista Pergolesi”, per essere il musicista marchigiano più conosciuto insieme a Rossini. Un’istituzione d’eccellenza che negli anni ha preparato centinaia di musicisti, fucina di grandissimi talenti artistici. 

La vicenda

Le sanzioni disciplinari del Mur sono solo l’epilogo di una vicenda partita nel 2019 con un esposto contro ignoti presentato dall’allora presidente del Conservatorio Carlo Verducci. Come si diceva ne scaturì un’indagine finita con l’archiviazione, nessun rilievo penale. Nel corso degli accertamenti è però emerso, secondo gli investigatori, che due docenti, uno dei quali da tempo in quiescenza (per questo non è stato destinatario di alcun provvedimento disciplinare tanto meno penale), imponevano ad alcuni studenti, tutti cinesi, le loro lezioni private a pagamento fuori dal Conservatorio. I fatti risalgono al periodo compreso tra il 2017 e il 2020. Un terzo insegnante, quello sanzionato con una sospensione per dieci giorni, secondo chi ha indagato, durante una cena a Porto San Giorgio nel 2018 avrebbe chiesto «ad alcuni studenti cinesi compensi o regalie come garanzia del superamento degli esami». Al rifiuto degli interessati «non avrebbe più chiesto né ricevuto alcuna somma di denaro dagli studenti». Le Fiamme Gialle hanno ipotizzato per gli indagati illeciti che vanno dall’abuso d’ufficio alla concussione, per il direttore l’omessa denuncia, ma a conclusione delle indagini, lo scorso dicembre, la Procura ha chiesto l’archiviazione. Niente di penalmente rilevante, in quanto le condotte poste in essere dagli indagati vanno ricondotte nell’alveo «degli illeciti disciplinari», secondo il Pm Alessandro Pazzaglia. Da qui i provvedimenti del Mur che hanno riguardato i due prof e il direttore contro cui ora gli interessati potranno fare ricorso per far valere le loro ragioni. La storia dunque, non è conclusa. Cerca intanto di guardare oltre l’attuale presidente Igor Giostra, che del fondatore Annio è il nipote. «Voglio rassicurare tutti, l’attività del Conservatorio prosegue. Negli ultimi anni è cresciuta in quantità e qualità. Abbiamo già approvato un codice etico che impegnerà tutti, personale tecnico-amministrativo, studenti e docenti, ad alzare il profilo relazionale. Pur senza entrare nel merito dei provvedimenti disciplinari, ancora sub iudice, volevo sottolineare comunque che da questo episodio, anche se marginale e circoscritto, il Conservatorio ha tratto l’opportunità di migliorarsi e di alzare il proprio standard di qualità forte di un’organizzazione sana e di una situazione amministrativa e contabile di prim’ordine. Un ringraziamento va ancora una volta a tutti i docenti che hanno svolto e svolgono tuttora con altissima professionalità e impegno il loro lavoro al servizio dei giovani, della musica e dell’istituzione». 

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