FERMO - Sono giunte quasi come una doccia fredda le dimissioni del direttore Nicola Verzina, che a un mese dalla scadenza dell’incarico di direttore del Conservatorio Pergolesi di Fermo ha deciso di lasciare; ora c’è il rischio di commissariamento. Tutto in seguito a due docenti che avrebbero dato lezioni a pagamento a studenti del Conservatorio, procedimenti poi archiviati dalla Procura, ma che sono sfociati in azioni disciplinari ai danni dei due prof e dello stesso ormai ex direttore Verzina, a cui si contesta di aver omesso la verifica dell’illecito e la trasmissione degli atti al Ministero.
I provvedimenti disciplinari del Mur, unico organo che può sanzionare docenti e organi del Conservatorio, sono impugnabili, come ha spiegato ieri mattina il presidente dell’istituzione di formazione musicale, Igor Giostra, e come farà lo stesso Verzina, a cui è stata comminata una sospensione di 30 giorni.
La nota
Lo ha fatto sapere lui stesso tramite una nota, in cui spiega le sue ragioni: «A seguito della notifica del provvedimento disciplinare ricevuto dal Mur, per dovere morale, per rispetto dell’Istituzione e dei colleghi, nonché per rispetto della mia dignità e per protesta contro un provvedimento immeritato, ho ritenuto di rassegnare le dimissioni dalla carica di direttore del Conservatorio di Musica G. B. Pergolesi di Fermo, che ho avuto l’onore di dirigere per quasi sei anni». Verzina spiega poi che da novembre 2020 ha subito due indagini «tutti archiviate per “infondatezza della notizia di reato”. Considero profondamente ingiusto il provvedimento subito, in quanto sono stati ignorati tutti i chiarimenti e le corpose prove documentali agli atti del Conservatorio e da me prodotte a dimostrazione della mia estraneità agli addebiti contestati». Verzina ha quindi annunciato che impugnerà «il provvedimento subito davanti a un giudice per una equa valutazione della mia posizione e per ristabilire giustizia e verità nei miei confronti».
I provvedimenti
Gli altri destinatari dei provvedimenti disciplinari sono quindi due docenti: uno non più in carica, a cui sono stati inflitti dieci giorni di sospensione e un’altra, ha spiegato Giostra, «in carica a cui è arrivato il licenziamento».
Il Cda resta in carica
Accanto a lui il vicepresidente, nonché membro esterno del Mur in cda, Andrea Cervellini, che ha puntualizzato che «il cda resta in carica, nel caso di commissariamento, solo il consiglio accademico ne sarebbe colpito». «L’ipotesi - ha aggiunto Giostra – è concreta, o il Mur dà l’incarico al vice direttore, o serve un commissario per la gestione ordinaria e straordinaria».I fatti contestati comunque sono accaduti nel 2017, un episodio nel 2018, prima che entrassero in carica tanto Verzina quanto l’attuale cda: nessuna segnalazione né procedimenti sono a carico dell’ex direttore Massimo Mazzoni, di cui Verzina era il vice. Ora c’è l’intenzione, da parte del cda, di promuovere una sorta di codice etico. «Si segnalano tensioni – ha comunicato Giostra – per questo vogliamo stemperarle ed eliminare tutti gli attriti». Anche perché i numeri parlano di un’istituzione in crescita negli ultimi sei anni, per i quali Giostra ha ringraziato Verzina: «Cd, collaborazioni con altri atenei, orchestre, concerti, oltre ad ampliamento organico. Dobbiamo essere ottimisti».