Bakery, road map per ripartire dopo il rogo a Fermo: «Lavoro garantito, si torna a pieno regime nel 2024»

Bakery, road map per ripartire dopo il rogo a Fermo: «Lavoro garantito, si torna a pieno regime nel 2024»
Bakery, road map per ripartire dopo il rogo a Fermo: «Lavoro garantito, si torna a pieno regime nel 2024»
di Antonio Pio Guerra
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Mercoledì 21 Giugno 2023, 02:10 - Ultimo aggiornamento: 16:36

FERMO - «L’azienda ha intenzione di ripartire a pieno regime entro il 2024». C’è un futuro per lo stabilimento Bakery di Fermo, danneggiato lo scorso gennaio da un vasto incendio. Ad assicurarlo è l’assessore regionale al Lavoro Stefano Aguzzi, che ieri ha risposto ad un’interrogazione presentata in Consiglio regionale dall’esponente del Pd Fabrizio Cesetti.

I numeri

Già garantita la tutela dei lavoratori: circa sessanta quelli diretti e cento gli interinali - questi i numeri prima dell’emergenza.

Per tanti di loro è scattata la cassa integrazione, prima per tredici settimane ed ora per altre tredici, fino al 23 luglio. «L’azienda può usufruire della Cig ancora fino a metà gennaio ed è probabile che ciò avvenga» ha raccontato l’assessore, anticipando i contenuti degli ultimi incontri con Bakery. E poi ci sarebbero comunque ulteriori dodici mesi di cassa integrazione straordinaria per crisi. Non tutti i dipendenti, però, sono rimasti fermi. Alcuni stanno continuando a lavorare nello stabilimento di Fermo, seppur a regimi ridotti. «Altri operano presso gli stabilimenti di Salerno e Forlimpopoli» ha aggiunto Aguzzi. Questo per quanto riguarda i diretti. Sul fronte degli interinali, «una cinquantina continuano a lavorare a Fermo, una quindicina sono andati a Forlimpopoli e gli altri hanno trovato altri impieghi» ma resta la disponibilità a tornare in Bakery «qualora le condizioni lo permettano». Sempre secondo la proprietà, a ricostruzione terminata, potranno tornare nel Fermano anche i lavoratori temporaneamente in Campania o in Emilia Romagna. «L’azienda è confidente che una volta sistemata la parte infrastrutturale e produttiva lesionata, tornerà a garantire i medesimi livelli occupazionali pre-incendio» ha spiegato Aguzzi. Da quel giorno di fine gennaio, si sono susseguiti «molti incontri, sia con le parti sindacali che con la proprietà».

Il futuro

Insomma, per ora si continuerà a tamponare con gli strumenti d’emergenza ed un’organizzazione temporanea degli impieghi. Il tutto nell’ottica di riprendere la produzione a pieno regime il più presto possibile. Tra le preoccupazioni manifestate da Cesetti, anche gli effetti ambientali del rogo. «Arpam è intervenuta immediatamente. Sia aria che acqua erano a posto» ha precisato Aguzzi. Risposte sono arrivate anche circa il materiale abbandonato. «Arpam ha fatto presente questa disfunzione ed il Comune si è attivato per una rimozione».

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