Riceci, al via le audizioni alla Camera: dopo Aguzzi saranno convocati anche i soci di San Marino. Le criticità del progetto

Riceci, al via le audizioni alla Camera: dopo Aguzzi saranno convocati anche i soci di San Marino. Le criticità del progetto. Nella foto una manifestazione di protesta contro il progetto a Riceci
Riceci, al via le audizioni alla Camera: dopo Aguzzi saranno convocati anche i soci di San Marino. Le criticità del progetto. Nella foto una manifestazione di protesta contro il progetto a Riceci
di Lorenzo Furlani
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Mercoledì 31 Gennaio 2024, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 1 Febbraio, 07:33

PETRIANO Politica industriale sul tema dei rifiuti, condivisione e trasparenza delle scelte dell’azienda dei servizi pubblici locali, relazioni tra amministratori pubblici e operatori privati, efficienza ed economicità della spesa di una società a partecipazione pubblica maggioritaria.
Sono gli aspetti della complessa vicenda della maxi discarica da 5 milioni di metri cubi di rifiuti produttivi progettata a Riceci di Petriano sui quali potrà fare luce la commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti. 

Il ruolo di Marche Multiservizi

Stamattina, alle 8,45 a Roma, a palazzo San Macuto (edificio in uso alla Camera dei deputati), l’assessore regionale all’ambiente Stefano Aguzzi sarà ascoltato dalla commissione bicamerale, che avvia così un ciclo di audizioni sul progetto della discarica localizzato in un anfiteatro naturale nel tipico paesaggio marchigiano, particolarmente vocato all’agricoltura biologica, per di più in vista di Urbino, città rinascimentale eletta dall’Unesco a patrimonio dell’umanità.

Il progetto, portato avanti da Marche Multiservizi con il partner Ecoservizi di San Marino attraverso la società Aurora di Rimini, è fortemente contestato dalla popolazione ed è avversato da tutte le forze politiche, con l’opposizione in particolare di Matteo Ricci che detiene come sindaco di Pesaro il maggior pacchetto azionario pubblico del 25,5% di Marche Multiservizi. Eppure, dopo 15 mesi di dissenso e scontri politico istituzionali, la procedura di autorizzazione all’esame della Provincia è tuttora in corso per la recente proroga di 6 mesi concessa ad Aurora per gli approfondimenti documentali del progetto.

Le audizioni a palazzo San Macuto

Dopo Aguzzi, secondo un criterio di priorità istituzionale, saranno convocati dalla commissione parlamentare d’inchiesta per questo approfondimento sulla discarica di Riceci gli altri protagonisti della vicenda, ovvero i rappresentanti degli enti e delle aziende coinvolte. «Saranno auditi anche i soci di San Marino - informa il vicepresidente della commissione Francesco Emilio Borrelli, da cui è partita l’iniziativa -. Al termine del ciclo di audizioni la commissione deciderà come procedere».

Quella di Riceci è una vicenda molto controversa e contraddittoria, che ha portato alla luce una serie di criticità nella governance della principale azienda dei servizi pubblici locali Marche Multiservizi, partecipata al 46,7% dal partner industriale Hera (a cui è affidata la gestione) e con il pacchetto di maggioranza del 53,2% posseduto dagli enti pubblici locali (Comuni, Provincia e Unioni montane).

Le contraddizioni della scelta

Innanzitutto, il consiglio di amministrazione di Mms (presieduto da Andrea Pierotti nominato dal sindaco di Pesaro) ha votato all’unanimità il progetto della discarica a Riceci il 12 dicembre 2022, circa due mesi dopo l’approvazione da parte di tutto il consiglio comunale di Petriano di un ordine del giorno che esprimeva la contrarietà a un impianto dei rifiuti nel suo territorio (del quale si vociferava da mesi) e una settimana dopo l’assemblea popolare di Gallo in cui l’assessore regionale Aguzzi, in presenza di sindaco e presidente della Provincia, aveva detto che la localizzazione non rispetta la distanza dal centro abitato prevista dal piano dei rifiuti.

Ma Marche Multiservizi si è impegnata contrattualmente il 20 dicembre 2022 a comprare per 25 milioni di euro, in tre fasi, tutte le quote di Aurora dalla società Ecoservizi di San Marino, sborsando subito 3,1 milioni per il 40% del capitale sociale, le altre due tranche in seguito all’autorizzazione del progetto (peraltro la delibera relativa è stata negata ai sindaci soci che volevano prenderne visione).

Il punto più critico

Questo è il punto più critico perché nei fatti si è creata una bolla speculativa che trasferisce un notevole plusvalore economico dalla società a partecipazione pubblica al partner privato di San Marino, rispetto all’eventuale scelta alternativa di Marche Multiservizi di operare in proprio, secondo le sue competenze e come fatto con il biodigestore di Talacchio. Tanto più che, rispetto alla versione aziendale di un progetto bell’e pronto proposto da Aurora, è emerso che l’agente immobiliare di Gallo, prima di contattare i proprietari dei terreni nell’estate 2021, parlò con l’ad di Mms, presente il sindaco di Petriano, per avere spiegazioni sul tipo di discarica che sarebbe stata realizzata. Ben prima, perciò, che arrivasse con atti formali la società Aurora.

Le critiche della Regione

Inoltre, suscita perplessità la politica aziendale di Mms per lo sfruttamento intensivo delle discariche urbane, con l’apertura agli scarti industriali da altre regioni. Politica che non ha rispettato il piano marchigiano dei rifiuti, fortemente criticata dalla Regione Marche, a cui fa da corollario questo maxi progetto che dovrebbe gestire come quantità i 3/4 degli rifiuti produttivi indifferenziati di tutte le Marche ma prelevati anche dalle regioni limitrofe.