Petriano, discarica di Riceci, Aguzzi: «Richieste invariate, valuteremo le risposte di Aurora»

Petriano, discarica di Riceci, Aguzzi: «Richieste invariate, valuteremo le risposte di Aurora»
Petriano, discarica di Riceci, Aguzzi: «Richieste invariate, valuteremo le risposte di Aurora»
di Lorenzo Furlani
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Venerdì 12 Gennaio 2024, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 13 Gennaio, 07:22

PETRIANO - L’intesa tra la Regione Marche e l’azienda Aurora, che ha favorito il ritiro da parte della società di Rimini del ricorso al Tar contro il documento del Genio civile presentato nella conferenza del servizi sull’autorizzazione della discarica di Riceci, è maturata nell’ambito tecnico, senza il coinvolgimento del livello politico. L’assessore regionale all’ambiente Stefano Aguzzi è saltato sulla sedia ieri mattina quando ha letto la notizia sul Corriere Adriatico.

L’intesa sul piano tecnico

«Non sapevo niente di questi sviluppi e ne ho chiesto subito conto agli uffici del Genio civile - afferma Stefano Aguzzi -. Comunque, ho verificato che il servizio della Regione non ha modificato le sue prescrizioni sul progetto della discarica, ha solamente accettato la progettualità tecnica proposta da Aurora, riservandosi di valutare se le risposte che verranno fornite integreranno le richieste avanzate. La Regione aveva affidato l’incarico all’avvocato per resistere al ricorso al Tar, Aurora ha deciso di ritirarlo perché evidentemente ha valutato che non sarebbe andata da nessuna parte, questa è la realtà delle cose. In sostanza, la società ha avanzato un piano di intervento per venire incontro alle nostre richieste».
La questione riguarda la tutela dei valori ambientali della piccola valle di Riceci, in vista di Urbino, in particolare per il carattere franoso della zona e la presenza di due corsi d’acqua, laddove la società partecipata da Marche Multiservizi ha proposto la realizzazione di una maxi discarica di 5 milioni di metri cubi di rifiuti produttivi.

La tesi della società privata

Quel documento era stato impugnato da Aurora davanti al Tribunale amministrativo delle Marche, con la tesi che fosse illegittimo perché in sostanza precluderebbe l’ottenimento dell’autorizzazione della discarica considerando la complessità delle indagini richieste, invasive al punto di alterare lo stato dei luoghi, secondo la spiegazione dell’avvocata Antonella Storoni.
L’ex responsabile del procedimento istruito dalla Provincia, l’architetto Maurizio Bartoli, aveva convocato nel novembre scorso le parti a un tavolo tecnico per superare la conflittualità davanti al Tar. Prima delle festività natalizie, Aurora ha proposto una rimodulazione delle richieste documentali del Genio Civile che la Provincia ha girato al servizio della Regione, dal quale nei primi giorni dell’anno è arrivata una risposta di accoglimento. Pertanto, nell’udienza al Tar programmata mercoledì scorso, Aurora ha ritirato la richiesta della sospensiva del procedimento, con l’impegno affermato dall’avvocata Storoni di fare altrettanto per il ricorso di merito.
La sospensione di sei mesi dell’istruttoria della Provincia, richiesta a suo tempo a norma di legge da Aurora per rispondere agli approfondimenti tecnici sollecitati dagli enti della conferenza dei servizi, scade oggi, ma su istanza della stessa società il nuovo responsabile del procedimento, l’architetto Andrea Pacchiarotti, spiega che «alla luce di questa rimodulazione adesso verrà rideterminato il termine per rispondere a questa nuova richiesta di documentazione».

L’accoglimento con riserva

Nelle conclusioni del nuovo documento del Genio civile, si legge, riguardo alla proposta di Aurora, «che si ritiene di dover esprimere un giudizio positivo limitatamente al piano di indagini e alla documentazione tecnica integrativa proposti, riservandosi di valutare successivamente gli esiti di tale campagna e degli elaborati che ne scaturiranno, con particolare riguardo al progetto di bonifica dei dissesti, non potendo escludere a priori eventuali ulteriori approfondimenti prescrittivi (...). Si specifica altresì che la presentazione della documentazione integrativa concordata non costituisce da sola garanzia di un esito favorevole dell’istruttoria relativa al provvedimento di competenza di questo settore regionale».
 

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