Mancano i medici di base: forte allarme per l’entroterra del Fermano

Mancano i medici di base: forte allarme per l’entroterra del Fermano
Mancano i medici di base: forte allarme per l’entroterra del Fermano
di Sonia Amaolo
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 17 Gennaio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 11:50

FERMO Fermano senza medici di famiglia, allarme per la carenza di camici bianchi. Da vent’anni si assiste a un massiccio pensionamento dei professionisti e sconforta sapere che non si riesce a programmare un sistema di medicina di base, ossia il comparto sanitario per il quale è più facile prevedere l’uscita dei dottori per il pensionamento.

Oramai è fuor di dubbio che la progressiva carenza di medici di medicina generale dipenda da errori di programmazione, dall’incapacità del sistema di garantire il ricambio generazionale, dalla mancata sincronia tra pensionamenti e borse di studio e politiche sindacali non sempre lineari.

Le soluzioni tampone non possono tappare i buchi in un territorio come il Fermano, fatto di piccoli comuni dell’entroterra, borghi di montagna ad altissima percentuale di anziani e persone fragili, quelle che hanno più bisogno di assistenza e che purtroppo oggi sono la fascia più sacrificata dal sistema.

Gli sviluppi

La mancata programmazione, i pensionamenti anticipati e la desertificazione nelle aree montane sta facendo diventare la situazione esplosiva. Aumentano i rischi per la salute e bisogna trovare un rimedio che non sia la solita pezza. Si parte dal fatto che in ogni Regione si individuano le zone carenti, gli ambiti territoriali dove bisogna colmare il divario e garantire una diffusione capillare. Per ciascun ambito può essere iscritto un medico ogni mille residenti e il sistema corretto sarebbe garantito da accordi regionali con un minimo di variazione in base alle necessità. Ma si dà il caso che molti professionisti oggi in Italia sono quelli che hanno superato i 60 anni e quindi è previsto un pensionamento massivo nel triennio 2024-2026.

Di conseguenza si capisce che il problema sta assumendo dimensioni allarmanti. Nel Fermano si è costituito il Comitato per la sanità che da anni ormai cerca di sollevare questo ed altri problemi, il comitato è in rapporto diretto con il sistema sanitario, c'è un dialogo costruttivo tanto che è previsto a breve un incontro con il direttore dell’Ast Roberto Grinta, rientrato dopo il pensionamento di Gilberto Gentili. Superate le festività si tratta di ragionare su questa problematica che stanno sollevando per primi i sindaci dell'area montana, come ha fatto di recente il sindaco di Amandola Adolfo Marinangeli.

Le graduatorie

La programmazione è fondamentale, le graduatorie vanno monitorate e la comunità montana, dove alto è il tasso di malcontento, non può essere trascurata. Va garantita la copertura dei medici di base dei Sibillini. Nell’area montana la percentuale di residenti si concentra nella fascia over 70, quindi sono persone con patologie legate all’età avanzata. Ripartendo dall’esperienza covid-19 si potrebbero strutturare progetti che prevedono soluzioni in emergenza fintanto che non vengono ripristinate le graduatorie dei medici di famiglia, tra chi entra e chi esce. Uno degli aspetti che è emerso di più negli ultimi tre anni riguarda la necessità di attirare nel fermano professionisti, come fare? Con contratti che possano invogliare a venire a Fermo, altrimenti si rischiano le denunce a pioggia per mancata assistenza sanitaria.

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