San Benedetto, tsunami in Comune. Sul caso Talamonti e il Bilancio l'opposizione vuole conferire con il prefetto

San Benedetto, tsunami in Comune. Sul caso Talamonti e il Bilancio l'opposizione vuole conferire con il prefetto
San Benedetto, tsunami in Comune. Sul caso Talamonti e il Bilancio l'opposizione vuole conferire con il prefetto
di Alessandra Clementi
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Mercoledì 15 Novembre 2023, 03:40 - Ultimo aggiornamento: 16 Novembre, 11:38

SAN BENEDETTO - La minoranza pronta a recarsi dal prefetto per la vicenda della dirigente Talamonti. La richiesta di rinvio a giudizio per la dirigente comunale sta tenendo banco all’interno del consiglio comunale e non solo. Il segretario generale, nonché dirigente al personale, Stefano Zanieri starebbe valutando come procedere. 
 

Tutto è nato dalla richiesta di rinvio a giudizio arrivata in municipio con protocollo riservato direttamente dalla Procura della Repubblica e indirizzata al sindaco per il reato di peculato ai danni del Comune nei confronti della dirigente al bilancio Catia Talamonti.

La vicenda infatti risale a quando la professionista ricopriva il ruolo di presidente della Picenambiente e per il quale ha percepito compensi per 80mila euro che, secondo il Comune, avrebbe dovuto riconsegnare all’ente, mentre stando alla posizione della dirigente le spettavano di diritto. La legge stabiliva un compenso di 12.500 euro l’anno lordi che avrebbero dovuto essere riversati direttamente al Comune, oltre a un rimborso forfettario di 4.320 euro.

Le richieste dei due sindaci

Quindi il denaro percepito dall’allora presidente della Picenambiente sarebbe dovuto tornare nelle casse comunali. Da qui la richiesta riproposta più volte a Talamonti già durante il mandato Piunti fino alla denuncia da parte del sindaco Spazzafumo. 

Talamonti si è sempre opposta alle richieste di restituzione del denaro sicura di aver sempre esercitato le sue funzioni all’insegna dell’interesse pubblico. Sempre la dirigente rigetta l’accusa di aver percepito illegittimamente le indennità in forza dell’esercizio della carica di presidente di Picenambiente, puntualizzando come il relativo vantaggio patrimoniale sia stato da lei conseguito dopo aver chiesto accesso e tutela con successo alle autorità giudiziarie competenti che le avrebbero riconosciuto il relativo diritto. Oltre a ribadire il fatto che le indennità erano state deliberate da tutti i soci. 

In Provincia a suo tempo venne fatto un procedimento disciplinare nei confronti di un dirigente, consisteva nella sospensione cautelare facoltativa dal lavoro, il procedimento venne attuato in contemporanea con l’avvio della richiesta di rinvio a giudizio. Anche sulla base di questo ora il segretario comunale valuterà su come procedere. Stando all’opposizione la dirigente dovrebbe come minimo essere rimossa dal settore bilancio e finanze e spostata in un altro ufficio. Sul fronte della Procura ora ci saranno almeno 120 giorni per fissare l’udienza e decidere l’eventuale rinvio anche se il termine non è perentorio. Nel frattempo i consiglieri di minoranza hanno intenzione di chiedere un incontro al prefetto Carlo De Rogatis per illustrare la situazione che si è venuta a creare nel municipio sambenedettese.

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