Dal capoluogo alla costa, gli operatori del commercio del Fermano soddisfatti per le feste

Dal capoluogo alla costa, gli operatori del commercio del Fermano soddisfatti per le feste
Dal capoluogo alla costa, gli operatori del commercio del Fermano soddisfatti per le feste
di Sonia Amaolo
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Martedì 2 Aprile 2024, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 12:13

FERMO Boom come non si vedeva da tempo a Pasqua e Pasquetta nei ristoranti della costa fermana. Tanti umbri a pranzo nei locali ma anche fermani e maceratesi dell'entroterra, ma forse la sorpresa più bella sono i turisti, stranieri, tanti tedeschi. Nonostante le previsioni meteo non fossero delle migliori, le festività pasquali si sono caratterizzate per un notevole flusso turistico. Gli italiani sono rimasti in Italia e, da buongustai quali sono, non hanno rinunciato al ristorante. Tavolate in compagnia a pranzo e cena, locali pieni fino al pomeriggio inoltrato per i pranzi di Pasqua e anche il lunedì è andato davvero a gonfie vele.

 

 

Il referente

A Porto Sant’Elpidio lungomare strapieno, Piero De Santis, referente dei ristoratori in Confartigianato Fermo e contitolare con il fratello Giuliano del Gambero e dei Settemari, dice: «Abbiamo avuto tutti il sold out a Pasqua e Pasquetta, non solo noi ma tutti i nostri colleghi.

Tantissime famiglie sono arrivate dall’Umbria ma abbiamo avuto anche tanti maceratesi. A tavola sono andati per la maggiore i nostri classici, grigliate e paranza». Bene anche per i menù di carne in altri ristoranti. Jury Piergentili delle Grottacce, sempre a Porto Sant’Elpidio, dice che il suo locale è stato sempre pieno e che a tavola si è potuto apprezzare «il nostro classico culatello, galantina fatta da noi, polenta con brasato di agnello cotto al vino rosso e cannelloni che a Pasqua non devono mancare».

I particolari

Fiorenzo Talamonti del Tropical, locale sul lungomare elpidiense, nei pressi dell’ex Orfeo Serafini, è andato alla grande venerdì, sabato e domenica, puntando «sui nostri antipasti freddi e caldi, astice e mazzancolle, scampi e pesce al forno». Stessa musica a Lido di Fermo, Nazario Luzi del Grillo rimarca che «si cominciano a vedere i primi turisti, diciamo che comincia a cambiare il tipo di clientela, da stanziale ai turisti da fuori che hanno apprezzato in particolare la mia specialità, la carbonara di pesce spada». Insomma, la domenica della Resurrezione e il Lunedì dell’Angelo, tradizionalmente riservato alle gite fuori porta, sono stati benedetti dalla tavola. Pranzi e cene fuori casa, e questo anche in centro a Fermo, che a sua volta ha richiamato tantissimi turisti grazie alle sue offerte culturali, con i musei aperti e le iniziative in centro.

I fornelli

Il ristorante Emilio in zona Piazzetta a Fermo, ad esempio, ha puntato sulla cucina di pesce e «siamo pieni», come dice Laura Traini proma di riattaccare in fretta perché alle 5 di pomeriggio ha ancora persone da servire. Dal canto loro gli chef stellati Richard Abou Zaki e Pierpaolo Ferracuti hanno riempito di più il ristorante di Porto San Giorgio, il Retroscena, ma anche Controluce, in piazza Garibaldi a Porto Sant'Elpidio, ha funzionato bene a Pasquetta. «Da Retroscena è stato il pienone – dice Abou Zaki –: si vedono in giro i primi turisti, abbiamo avuto diverse tavolate dalla Germania a Porto San Giorgio. Inoltre contiamo sull’incremento turistico quest’estate da Controluce, per noi è la prima stagione per Porto Sant'Elpidio e siamo fiduciosi». Insomma, la festività è stata un’eccellente performance che fa ben sperare sulla stagione, con un ottimismo di ritorno anche perché la Pasqua era “bassa” e non sembrava promettere una crescita di fatturato rispetto all’anno scorso, come invece si va profilando.

La strategia

Diversi sono stati i locali che hanno proposto un menù fisso con una media di 50-60 euro di spesa a persona. I dati dimostrano che il ristorante resta il punto di riferimento delle famiglie e la stagione è iniziata bene. Un buon segno anche sul fronte dell’occupazione, vista la possibilità di trovare lavoro come chef e camerieri. Anzi, il rischio sembra proprio l’opposto, vale a dire la carenza di personale che ormai appare come un dato di fatto. Si tratta di un problema condiviso da ristoranti, alberghi e strutture ricettive che fanno difficoltà a reperire personale giovane e motivato a lavorare la sera, nel weekend e durante le feste. Eppure gli addetti della categoria insistono sul fatto che il settore è in crescita e i locali aumentano.

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