San Benedetto, la street art non basta. Pontino nel degrado anche per colpa di muschi e licheni

Il pontino lungo invaso da muschi e licheni
Il pontino lungo invaso da muschi e licheni
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Mercoledì 20 Gennaio 2021, 03:20

SAN BENEDETTO - Arrivano i murales, resta il viscidume. Nel “pontino lungo” sono stati definiti gli spazi assegnati alle opere di street art, ispirate alla storia della città e della Sambenedettese Calcio. Un maquillage voluto dall’amministrazione comunale che ha coinvolto tifosi e creativi locali: tutti uniti per ridare decoro ad un punto del centro finito sempre più nella morsa del degrado. L’auspicio del Comune è che tali azioni possano coinvolgere anche coloro che esprimono il loro disagio in modo vandalico. 

 

Ma questo tocco di belletto non cancella altre brutture di quel sottopassaggio. Da lunghi mesi, ad esempio, prosegue quello che, con tutt’evidenza, appare come un malfunzionamento di qualche impianto idrico presente sull’ingresso Est di via Dari. Ciò ha generato un rivolo d’acqua che scorre lungo la rampa. Sul percorso dell’acqua, ha “germogliato” della sostanza vegetale. Apparentemente, del muschio e licheni. Spuntano pure dei ciuffi d’erba. Questa bruttura occupa buona parte dell’ingresso. Oltre che carente dal punto di vista estetico, lo stato di quella rampa è anche potenzialmente pericoloso per i passati, soprattutto anziani. Sia i pedoni che i ciclisti, infatti, potrebbero rischiare di cadere se, inavvertitamente, dovessero transitare su quella scia: molto, molto, viscida. 

Nel maggio scorso, la questione venne sollevata dal consigliere del comitato di quartiere Marina Centro, Antonio Mascaretti: «Sono settimane che questa situazione di degrado è sotto gli occhi di tutti - disse lo storico esponente dell’associazione zonale -. Possibile che chi di dovere non se ne sia accorto?». Un interrogativo che, a mesi di distanza, rimane tutto intero e che ora deve risolvere il vice sindaco Pierluigi Tassotti: nuovo delegato ai lavori pubblici, dopo l’evanescente mandato di Andrea Assenti. Intanto l’altro giorno, è stata effettuata una sommaria pulizia che, però, non ha risolto il problema alla radice

Oltre ai murales ed all’auspicata soluzione del problema idrico, il pontino lungo attende da molto tempo un altro intervento, volto a migliorarne estetica e sicurezza. Ossia l’installazione delle telecamere. Quel punto (che, per inciso, continua spesso ad essere malfrequentato, soprattutto dopo il tramonto) rientra tra le zone da monitorare previste dal “Piano della videosorveglianza”: progetto partito a rilento, sul quale l’amministrazione Piunti intende accelerare entro la fine del suo mandato. Almeno questo è l’intento emerso nel corso di un recente confronto tra il primo cittadino ed i rappresentanti della Lega. 

Ad ogni buon conto, di occhi elettronici sotto il pontino lungo si parla ormai da troppi anni: soprattutto dopo il tentato stupro del 2013 che ebbe inizio proprio lì, con epilogo nel vicino giardino di via Paolini. Ben due sindaci (Giovanni Gaspari e Pasqualino Piunti) innumerevoli proclami ma, finora, zero fatti concreti. Così, soprattutto di notte, quello spazio continua ad essere “terra di nessuno”. Con buona pace dei cancelli, fatti installare in fretta e furia nel 2017 con l’idea di chiudere quel passaggio nelle ore notturne. Idea, appunto, rimasta nel mondo delle idee. Anche perché, come più volte sottolineato dal sindaco Piunti per “giustificare” questo traccheggiamento, la serrata by-night non ha trovato tutti d’accordo, con distinzioni e dubbi sollevati pure all’interno dello stesso Comitato di quartiere.
 

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