Mamme in rivolta: «Mensa Marchegiani, troppi ritardi. E anche il doposcuola è carissimo»

La scuola Marchegiani
La scuola Marchegiani
di Alessandra Clementi
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Martedì 19 Settembre 2023, 05:10 - Ultimo aggiornamento: 17:38

SAN BENEDETTO - Le scuole sono appena iniziate ma le polemiche non tendono a scemare. Una su tutte è l’inizio del servizio mense fissato al primo ottobre. Da qui l’ira delle mamme della scuola materna del plesso Marchegiani al Paese alto che chiedono di far coincidere questo servizio con l’inizio dell’anno scolastico.

 
La gestione


«Ci troviamo a dover gestire l’uscita dei nostri bambini – spiega una mamma- dalle 12 alle 13 quindi in grande anticipo su quelli che sono i nostri orari di lavoro. Diversamente negli altri Comuni dell’hinterland l’inizio della mensa coincide con il suolo della campanella dell’anno scolastico, quindi, fin da metà settembre è garantito il servizio. Ormai tutti i genitori lavorano e rappresenta un problema grande poter gestire l’uscita anticipata dei nostri figli per almeno due settimane. Ci hanno spiegato che è un problema contrattuale con gli operatori ma il servizio va garantito. Speriamo che almeno per il prossimo anno si cambi». Si tratta di una questione che più volte è stata sollevata anche in sede di commissione comunale, discutendo dell’esternalizzazione del personale impiegato nelle mense e anche della qualità del servizio stesso che negli anni scorsi è stato fortemente contestato dai genitori, ma la tempistica non è mai mutata e l’inizio della somministrazione dei pasti per i bambini è rimasto fermo al primo ottobre.


I costi


Sempre restando in tema di istruzione torna la questione dell’aumento del costo del doposcuola, al riguardo interviene la consigliera Emanuela Carboni dicendo: «Questo inasprimento rappresenta l’ennesimo aggravio per le famiglie sambenedettesi da parte di un amministrazione comunale che in campagna elettorale aveva promesso di mettere al primo posto il benessere delle famiglie sambenedettesi. Al contrario, nella realtà dei fatti in due anni di mandato, ha aumentato il costo dei parcheggi, dei buoni mensa, delle rette del Centro Primavera, dell’acqua, della Tari, dei posteggi e ora anche del servizio doposcuola.

La causa di queste scelte politiche è da attribuire all’incapacità di governare, all’improvvisazione e soprattutto, come per questo ultimo e ennesimo rincaro, alla mancanza di autorevolezza. Infatti fino allo scorso anno, il servizio doposcuola era gestito e finanziato dalle scuole, quest’anno per la prima volta invece se ne è fatto carico il Comune che come ente pubblico ha il dovere di applicare le tariffe previste dal contratto nazionale a tutela degli operatori senza però trovare una soluzione per evitare l’aggravio per le famiglie».
 

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