San Benedetto, Un insetto tra la pasta corta all’olio. L’alunno lancia l’allarme in mensa: segnalazione di un genitore a Comune e Ast

Una mensa scolastica
Una mensa scolastica
di Alessandra Clementi
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Venerdì 8 Dicembre 2023, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 9 Dicembre, 07:24

SAN BENEDETTO - Un insetto nella pasta asciutta. È lo spiacevole incidente accaduto a un piccolo alunno di quinta elementare della scuola Caselli mentre si trovava a pranzo alla mensa del plesso di via Ferri.  È accaduto nei giorni scorsi che un bambino dell’ultimo anno della elementare Caselli, una delle classi trasferite in via Ferri al fine di permettere i lavori di efficientamento energetico presso il plesso di via Gino Moretti, facesse questa spiacevole scoperta mentre si trovava alla mensa scolastica.  

La prima portata, consistente in pasta corta all’olio, servita nel refettorio di via Ferri ha avuto una brutta sorpresa per il piccolo alunno che si è ritrovato con un insetto nel piatto. Inizialmente si era parlato di un verme ma poi da indagini si sarebbe trattato di una farfallina. Subito sono stati allertati gli operatori mensa e quindi le maestre di turno. È stato poi un genitore dello stesso alunno malcapitato che ha proceduto a una segnalazione formale alla scuola Caselli, al Comune e all’Ast di Ascoli. 
 
Operatori e insegnanti hanno cercato di ridimensionare l’accaduto spiegando che trattandosi di cibi biologici non sarebbe raro trovare dei parassiti innocui per la salute dell’uomo nelle pietanze. Si tratterebbe di camole della farina ovvero tarme che colpiscono sovente gli alimenti. Tanto che in un primo momento si era pensato si trattasse di un verme che dall’insalata o comunque dalle verdure era finito sui piatti della pasta asciutta. 

Si tratterebbe quindi di uno spiacevole incidente se non fosse che già da anni le mense scolastiche sono osservate speciali, dal momento che in passato non sono mancate lamentele in merito alla qualità dei pasti.

Soprattutto al riguardo del livello di gradimento da parte dei piccoli utenti. L’impiego di legumi e zuppe non verrebbe accolto con grandi sorrisi dai bambini, così come la pasta spesso scotta o le verdure cotte. Uno dei motivi alla base dell’esternalizzazione del personale addetto alle mense attuata dall’amministrazione comunale a partire da quest’anno.

In passato c’erano state segnalazioni da parte delle famiglie per i bambini che tornavano a casa digiuni e spesso manifestando anche malori. Tra l’altro durante la pandemia si trattava di piatti serviti all’interno dei lunch box dove il sapore e la consistenza potevano essere alterati, poi sono stati modificati i menù dalla stessa Ast fino ad arrivare ai piatti preparati dalle attuali cooperative. Insomma l’insetto nella pasta in bianco ha rispolverato un problema annoso per il Comune quale le mense scolastiche, da sempre uno dei servizi più difficili e delicati da gestire.

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