Emergenza al Pronto soccorso di San Benedetto: non bastano i medici, di notte arriva un dottore da Jesi

Emergenza al Pronto soccorso di San Benedetto: non bastano i medici, di notte arriva un dottore da Jesi
Emergenza al Pronto soccorso di San Benedetto: non bastano i medici, di notte arriva un dottore da Jesi
di Alessandra Clementi
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Sabato 27 Agosto 2022, 01:30 - Ultimo aggiornamento: 11:36

SAN BENEDETTO L’estate sta finendo ma non al Pronto soccorso di San Benedetto, almeno guardando i numeri e l’afflusso dei pazienti all’emergenza. Altra notte agitata quella tra giovedì e venerdì quando sono stati contati circa 50 accessi e con un medico che è arrivato addirittura da Jesi per poter sopperire a un’assenza.  


L’aiuto da Jesi 


L’emergenza sambenedettese sempre più in panne. I numeri degli accessi sono quelli da piena estate, giovedì notte si contavano 30 pazienti in attesa fuori dal Pronto soccorso e 25 dentro. A fronte di soli due medici in corsia di cui uno assente così da doversi rivolgere alla cooperativa che ha inviato un medico da Jesi, con tutte le difficoltà del caso, non possedendo la password per accedere al programma e non conoscendo il sistema informatico. Professionista che tra l’altro ha raggiunto il Madonna del Soccorso solo in tarda serata. Una situazione estrema che ha rallentato le prestazioni chiedendo ancora più impegno da parte dell’altro medico di turno e degli altri operatori. Insomma si continua ad avvertire il problema della carenza dei medici, tra l’altro proprio un dottore ha già dato le dimissioni per trasferirsi presso l’emergenza di un altro nosocomio. 


Fuga dalla Riviera

 
Quindi prosegue l’emorragia di professionisti a cui non corrispondono nuove assunzioni, anzi i bandi rimangono quasi tutti deserti sia per carenza di specialisti in emergenza, sia per un Madonna del Soccorso che non appare più attrattivo. E in situazioni come quelle di giovedì notte ci si chiede come mai non ci fosse alcun medico dell’Area vasta 5 disponibile per coprire il turno al Pronto soccorso di San Benedetto. A questo punto le due soluzioni sul tavolo sono quella di potenziare il personale medico o di cambiare l’organizzazione operativa, soprattutto andando incontro all’autunno dove probabilmente si andrà a riacutizzare la pandemia. Infatti non va dimenticata l’emergenza Covid che a oggi vede i pazienti positivi trattati al Pronto soccorso, altro fattore che rallenterebbe le prestazioni. 


Gli accessi 


Da sottolineare inoltre come i numeri degli accessi al Pronto soccorso rivierasco siano quasi quattro volte di più di quelli che si registrano al Mazzoni di Ascoli. Ieri alle 10 c’erano 9 pazienti in attesa nel capoluogo e ben 41 a San Benedetto, di cui 31 in visita mentre solo 8 erano in visita al Mazzoni. Per quanto riguarda il Madonna del Soccorso le patologie e le diagnosi di questi giorni sono in prevalenza traumi da incidenti, ma anche malori, reazioni allergiche. Per non parlare dell’alta affluenza di pazienti pediatrici che soprattutto in estate lievitano a seguito di malori e incidenti che vedono come protagonisti i più piccoli. Così i tempi di attesa si dilatano soprattutto quando c’è da eseguire esami come Tac o risonanze o quando si rende necessaria una visita specialistica e intanto la fila al triage aumenta inesorabilmente.

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