San Benedetto, la vecchia Tac al Madonna del Soccorso a mezzo servizio per fare spazio a quella nuova

Dopo il rinnovo dei precari un altro frutto della riorganizzazione. Spazzafumo loda Natalini

San Benedetto, la vecchia Tac al Madonna del Soccorso a mezzo servizio per fare spazio a quella nuova
San Benedetto, la vecchia Tac al Madonna del Soccorso a mezzo servizio per fare spazio a quella nuova
di Alessandra Clementi
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Venerdì 1 Marzo 2024, 04:05 - Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 07:17

SAN BENEDETTO - Tac a mezzo servizio presso il Madonna del Soccorso da marzo fino a fine maggio. È il prezzo che si dovrà pagare per consentire la sostituzione del macchinario. Si tratta della riorganizzazione messa in atto dall’Ast. La stessa che ha proceduto con il rinnovo dei contratti a tempo determinato anche se resta confermato lo sciopero del 22 marzo.

Il funzionamento

Il funzionamento di una delle due Tac presenti al Madonna del Soccorso verrà sospeso a partire dal prossimo 11 marzo fino al 26 maggio al fine di consentire l’installazione della nuova strumentazione. Pertanto al fine di non annullare alcun appuntamento già previsto per gli esterni e le prestazioni per i ricoveri e il Pronto soccorso, l’Ast ha proceduto a elaborare un piano di riorganizzazione.

Le prestazioni riguardanti Tac con contrasto verranno eseguite presso la sezione di Radioterapia del Mazzoni di Ascoli il martedì e venerdì dalle 14 alle 20 dall’equipe di Radiologia di San Benedetto e non comporteranno un mutamento degli orari di lavoro del personale medico e infermieristico, così come quello tecnico. Inoltre presso la sala radiologica del Pronto soccorso sambenedettese verranno eseguiti ulteriori esami di Tac senza contrasto che sono già in agenda e che non comporteranno alcun prolungamento dell’orario del personale sanitario della Radiologia in servizio presso il Pronto soccorso, oltre a non confliggere con gli esami che saranno richiesti dello stesso reparto di emergenza.

A fronte della stabilizzazione di ben 108 dipendenti tra infermieri e operatori socio sanitari da parte dell’Ast, il sindaco Spazzafumo ha lodato tale provvedimento e commentato: «Lo interpreto come un importante risultato del costante e costruttivo rapporto di leale collaborazione che noi sindaci, ed il sottoscritto in particolare, abbiamo intessuto in questi mesi con la Regione e con l’Azienda, e che ha visto la direttrice Natalini e il suo staff confrontarsi sempre con franchezza e disponibilità.

Ho sempre resistito alle richieste di tanti che premevano perché assumessi posizioni apertamente conflittuali, non solo perché sono convinto che le azioni plateali non portano a nessun risultato, ma perché ero consapevole del lavoro che i vertici aziendali, supportati da quelli regionali, stavano compiendo con discrezione per arrivare a traguardi tangibili».

Lo sciopero

Intanto però il Nursind conferma lo sciopero indetto per il 22 marzo e afferma: «La stabilizzazione dei dipendenti è da attribuire alla mobilitazione e alla proclamazione dello sciopero da parte delle sigle Usb e Nursind, che hanno costretto la direzione ad attuare le stabilizzazioni. Per ora, è un grande risultato che rafforza la nostra determinazione e la convinzione che solo la lotta dei lavoratori possa portare a dei cambiamenti concreti. Continueremo a batterci per tutelare i diritti dei lavoratori e per preservare la sanità pubblica. E possiamo già dire che invitiamo tutte e tutti allo sciopero del 22 marzo dato che non sono stati stabilizzati tutti, come previsto nel piano del fabbisogno 2024, con una perdita di personale inaccettabile dato che i rimanenti possiedono i requisiti Covid e vista la carenza di personale».

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