SAN BENEDETTO - Tac a mezzo servizio presso il Madonna del Soccorso da marzo fino a fine maggio. È il prezzo che si dovrà pagare per consentire la sostituzione del macchinario. Si tratta della riorganizzazione messa in atto dall’Ast. La stessa che ha proceduto con il rinnovo dei contratti a tempo determinato anche se resta confermato lo sciopero del 22 marzo.
Il funzionamento
Il funzionamento di una delle due Tac presenti al Madonna del Soccorso verrà sospeso a partire dal prossimo 11 marzo fino al 26 maggio al fine di consentire l’installazione della nuova strumentazione. Pertanto al fine di non annullare alcun appuntamento già previsto per gli esterni e le prestazioni per i ricoveri e il Pronto soccorso, l’Ast ha proceduto a elaborare un piano di riorganizzazione.
Le prestazioni riguardanti Tac con contrasto verranno eseguite presso la sezione di Radioterapia del Mazzoni di Ascoli il martedì e venerdì dalle 14 alle 20 dall’equipe di Radiologia di San Benedetto e non comporteranno un mutamento degli orari di lavoro del personale medico e infermieristico, così come quello tecnico. Inoltre presso la sala radiologica del Pronto soccorso sambenedettese verranno eseguiti ulteriori esami di Tac senza contrasto che sono già in agenda e che non comporteranno alcun prolungamento dell’orario del personale sanitario della Radiologia in servizio presso il Pronto soccorso, oltre a non confliggere con gli esami che saranno richiesti dello stesso reparto di emergenza.
A fronte della stabilizzazione di ben 108 dipendenti tra infermieri e operatori socio sanitari da parte dell’Ast, il sindaco Spazzafumo ha lodato tale provvedimento e commentato: «Lo interpreto come un importante risultato del costante e costruttivo rapporto di leale collaborazione che noi sindaci, ed il sottoscritto in particolare, abbiamo intessuto in questi mesi con la Regione e con l’Azienda, e che ha visto la direttrice Natalini e il suo staff confrontarsi sempre con franchezza e disponibilità.
Lo sciopero
Intanto però il Nursind conferma lo sciopero indetto per il 22 marzo e afferma: «La stabilizzazione dei dipendenti è da attribuire alla mobilitazione e alla proclamazione dello sciopero da parte delle sigle Usb e Nursind, che hanno costretto la direzione ad attuare le stabilizzazioni. Per ora, è un grande risultato che rafforza la nostra determinazione e la convinzione che solo la lotta dei lavoratori possa portare a dei cambiamenti concreti. Continueremo a batterci per tutelare i diritti dei lavoratori e per preservare la sanità pubblica. E possiamo già dire che invitiamo tutte e tutti allo sciopero del 22 marzo dato che non sono stati stabilizzati tutti, come previsto nel piano del fabbisogno 2024, con una perdita di personale inaccettabile dato che i rimanenti possiedono i requisiti Covid e vista la carenza di personale».