Un viaggio della speranza restituisce la vista a Maria affetta da una malattia rara

La piccola protagonista con il padre
La piccola protagonista con il padre
di Laura Ripani
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Domenica 20 Dicembre 2020, 08:25

SAN BENEDETTO - La chiameremo Maria e la sua - per fortuna - è una storia a lieto fine. Dall’Africa è arrivata a San Benedetto, per ricongiungersi con il suo papà e ha così avuto anche la possibilità di recuperare la vista. Tutto nasce dall’interessamento di Gabriele Giudici, padre dei fratelli Carlo ed Erminio che gestiscono il Caffé Soriano.

Al giovane che arrivava dal Senegal con il quale era entrato in contatto grazie ad alcuni ragazzi che frequentano l’esercizio commerciale, aveva finito per mettere a disposizione un appartamento di sua proprietà.
Approfondita dunque l’amicizia con il ragazzo che lavorava in un vivaio di Grottammare, è venuto a conoscenza della vicenda della piccola Maria, affetta da una malformazione congenita alle palpebre che le impediva una vita normale. La bambina però nel suo Paese avrebbe avuto una vita difficile e non c’erano centri specializzati che avrebbero potuto operarla. Anche in Italia non è stato facile ma, alla fine, tutto si è risolto nel migliore dei modi e questo Natale, per Maria e la sua famiglia, sarà speciale. Perché guarda caso, a degustare il caffé di tanto in tanto arriva anche don Gianni Croci, direttore della Caritas, tramite la quale Maria ha potuto incontrare il dottore giusto, al Gemelli di Roma, dove è stata operata e ora ha recuperato la vista. «La malattia congenita - spiega il dottor Carlo Di Biagio, che gestisce l’ambulatorio Caritas - è una forma rara che fa crescere le ciglia all’interno e non all’esterno degli occhi. Questo provoca non solo fastidi e dolori lancinanti ma anche la possibile lesione della cornea e dunque è importante intervenire prima possibile». Ma non è stato facile trovare il medico capace di effettuare l’operazione.
«Abbiamo provato con il nostro ospedale - dice ancora Di Biagio - ma qui questo tipo di operazioni non si possono fare.

Allora ci siamo rivolti al Salesi. Ma anche all’ospedale regionale non era possibile. Così siamo arrivati a Roma, al Policlinico Gemelli dove abbiamo trovato la disponibilità del professor Gustavo Savino che ha preso a cuore la situazione e in poco più di due mesi ha aiutato Maria a uscire dalla sua condizione». E se la Caritas si è occupata anche di offrire sostegno per i viaggi e le altre necessità correlate, la difficoltà è stata più nel trovare il medico che nell’intervento vero e proprio anche se in periodi come questo è stato davvero un bel regalo di Natale per Maria, per la sua famiglia e per il fratellino di 5 anni che le vuole tanto bene. Non solo. Anche per tutti gli amici della scuola Sacconi che la ragazzina frequenta. Da quando è stata operata, ovviamente, anche il rendimento scolastico ne ha guadagnato insieme alle cure che le presta amorevolmente la sua insegnante di francese che se l’è presa a cuore. Subito dopo le Feste Maria andrà nuovamente a Roma per l’ultimo, definitivo, controllo. 

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