Caso-stadio, la maggioranza fa quadrato: «Stanno spostando il dibattito ma il danno lo hanno fatto Piunti e Tassotti»

Caso-stadio, la maggioranza fa quadrato: «Stanno spostando il dibattito ma il danno lo hanno fatto Piunti e Tassotti»
Caso-stadio, la maggioranza fa quadrato: «Stanno spostando il dibattito ma il danno lo hanno fatto Piunti e Tassotti»
di Alessandra Clementi
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Domenica 10 Aprile 2022, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 23:18

SAN BENEDETTO  - «I responsabili della vicenda sui lavori allo stadio, che rischia di gravare sulle casse di tutti i sambenedettesi, hanno un nome e un cognome: Pasqualino Piunti e Pierluigi Tassotti». Così tuona il consigliere Umberto Pasquali che, assieme agli altri colleghi della maggioranza, ha voluto sottolineare come la vicenda stadio, finita sui tavoli del tribunale, sia da imputare all’ex amministrazione mentre il centrodestra starebbe spostando l’attenzione sull’attuale giunta. 


«Abbiamo presentato e votato all’unanimità la mozione per desecretare il dossier stadio- spiega il consigliere Luciana Barlocci – perché lo dovevamo alla città.

Era giusto si sapesse la verità. A noi ci interessava che San Benedetto sapesse come si erano svolti i fatti. Far conoscere il danno economico e morale causato dalla passata amministrazione. Mentre il centrodestra ora sta spostando il focus su aspetti burocratici legati alla desecretazione, ma che si sappia: il danno lo hanno provocato loro e non noi». All’indomani della desecretazione, infatti, il dossier ha continuato ad avere i nomi dei politici e dei dipendenti, che presero parte alla commissione di indagine, secretati, tanto che il segretario facente funzione Tonino Rosati ora ha chiesto un parere al garante della privacy per sapere come comportarsi.

«La relazione – afferma il consigliere Giorgio De Vecchis – tra l’altro non poteva essere secretata dal consiglio bensì dal sindaco attraverso un provvedimento. Ma i nomi dei politici responsabili di tutto questo noi li facciamo e sono quelli di Piunti e Tassotti. Siamo di fronte a un atteggiamento fascista, non c’era motivo di secretare, è stata compiuta una forzatura. Amministratori che intendono mantenere il riserbo per difendere fino alla fine i dipendenti e tutto questo risulta sospetto. Mentre occorre fare luce visto che molto probabilmente i danni per illecito arricchimento dovranno pagarli i sambenedettesi». 


«La discussione è stata spostata ad arte dal centrodestra su questioni burocratiche – dichiara il consigliere Pasquali – ma il vero problema è che il Comune rischia di doversi sobbarcare le spese per il manto erboso a causa dell’ex amministrazione». Lo stesso Simone De Vecchis ha condannato gli attacchi che in queste settimane avrebbe subito il consigliere Barlocci per aver presentato tale mozione, così come Domenico Novelli ha sottolineato come da una parte ci sia stata un’amministrazione che ha oscurato i documenti e dall’altra una coalizione che li ha desecretati. «Era nostro dovere raccontare come si erano svolti i fatti. Ci auguriamo che tutto si risolva bene per il Comune ma ognuno si dovrà prendere le proprie responsabilità», ha chiosato il capogruppo Fabrizio Capriotti.

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