Il caso Ballarin evidenzia a San Benedetto le divisioni nella maggioranza tra assenze calcolate e ipotesi rimpasto

Il caso Ballarin evidenzia a San Benedetto le divisioni nella maggioranza tra assenze calcolate e ipotesi rimpasto
Il caso Ballarin evidenzia a San Benedetto le divisioni nella maggioranza tra assenze calcolate e ipotesi rimpasto
di Alessandra Clementi
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Lunedì 3 Aprile 2023, 04:40 - Ultimo aggiornamento: 11:22

SAN BENEDETTO - Non solo Ballarin. Il consiglio aperto di sabato ha evidenziato la fragilità della maggioranza che con due assenti non avrebbe saputo garantire il numero legale. «Se la minoranza non fosse rimasta in aula non ci sarebbe stato il numero legale». È l’ex sindaco Pasqualino Piunti a sottolineare come il Consiglio aperto svoltosi sabato si sia tenuto grazie alla minoranza. E non mancano polemiche su quanto emerso durante la discussione sull’ex stadio. 

 


Le valutazioni


Si sono fatte notare le assenze del consigliere del Gruppo misto Umberto Pasquali e del capogruppo di Centro civico popolare Fabrizio Capriotti. Soprattutto l’assenza di Pasquali avrebbe una natura prettamente politica e non legata alla questione Ballarin. Sul banco degli imputati ci sarebbero le prossime nomine alla Multiservizi che vedrebbero avanzare per la presidenza nomi provenienti dai centristi e spunterebbe il nome di Pino Nico. Pasquali sa bene che ora è l’ago della bilancia e starebbe pensando di ricostituire in consiglio il gruppo di Rinascita Sambenedettese con lui e la consigliera De Renzis, mentre per evitare che Lina Lazzari di fronte a un’eventuale sfiducia possa rientrare come consigliera comunale, molto probabilmente potrebbe essere sostituita da un assessore già eletto che andrebbe ad assumere le sue deleghe e già si farebbe il nome di Cinzia Campanelli.

Ma all’indomani dell’assise non si destano le polemiche attorno al Ballarin. A intervenire su quanto emerso durante il consiglio aperto è il leghista Lorenzo Marinangeli che afferma: «Il vice sindaco Capriotti è uscito allo scoperto, parlando di un 60% dei sambenedettesi favorevole alla demolizione della curva sud, rifacendosi al risultato elettorale. Della serie “Noi abbiamo vinto e decidiamo”. Questa è un’amministrazione che non ascolta. Noi dell’associazione “Curva Nord Massimo Cioffi” avevamo il nostro progetto e se dovessimo fare un referendum popolare, vinceremmo noi la disputa. Per loro la curva rappresentava un tappo, ma lo sarà ugualmente realizzando le sale multimediali. Demolirla servirà solo per spendere meno e cambiare le carte in tavola». 


L’attacco


«La condivisione non è sicuramente la forza di questa amministrazione – afferma la consigliera del centrosinistra Aurora Bottiglieri - Le modifiche del progetto preliminare presentato a novembre non sono minime ma importanti è evidente che lo stadio non verrà “rigenerato completamente” ma solo una parte, in attesa quindi di cercare ed di ottenere altri finanziamenti per completarlo; ma ricordiamo che questa amministrazione di finanziamenti ne è riuscita ad ottenere ben pochi e gli unici che ha avuto la possibilità di gestire provengono da finanziamenti intercettati dalle amministrazioni precedenti».


L’affondo


«Una amministrazione che si vanta della manutenzione ordinaria come se fosse straordinaria e che se mette due grate se ne vanta all’infinito - chiude Bottiglieri -. Ora il rischio che abbiamo tutti davanti è che anche il finanziamento del Pnrr riguardo lo stadio Ballarin vada perso, visti i tempi strettissimi e se questo accade il sindaco rimane seduto sulla sua poltrona, taglierà qualche testa, incolperà gli uffici o lo studio Canali?».

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