Otto morti alla casa di riposo, l'infermiere accusato di omicidio vuole uscire: «Non c'è pericolo di fuga»

Offida, otto morti alla casa di riposo, l'infermiere accusato di omicidio vuole uscire: «Non c'è pericolo di fuga»
Offida, otto morti alla casa di riposo, l'infermiere accusato di omicidio vuole uscire: «Non c'è pericolo di fuga»
di Luigi Miozzi
3 Minuti di Lettura
Sabato 10 Ottobre 2020, 10:14

ASCOLI - «Leopoldo Wick deve essere scarcerato perchè manca l’attualità e la concretezza del pericolo che possano giustificare la custodia cautelare».

LEGGI ANCHE:

​Nel mirino del Coronavirus finiscono di nuovo le scuole: ecco gli istituti "coinvolti"

«Bentornato nonno»: festa grande per Paolo che ha sconfitto il Covid dopo duecento giorni di ospedale

Questa la motivazione contenuta nel ricorso che è stato discusso ieri davanti ai giudici della Cassazione per impugnare la decisione del tribunale della libertà di Ancona che ha respinto l’istanza di riesame della misura cautelare disposta dal gip di Ascoli nei confronti della Rsa di Offida accusato dell’omicidio di otto anziani ospiti della struttura e di aver tentato di ucciderne altri quattro. 

È stato l’avvocato Francesco Voltattorni, che ha predisposto il ricorso, a sostenere davanti ai giudici della suprema corte che non vi siano motivi che giustifichino la carcerazione di Leopoldo Wick dal momento che il provvedimento del giudice per le indagini preliminari, Annalisa Giusti, è stato emesso dopo un anno e mezzo di indagini e dopo aver iscritto lo stesso Wick nel registro degli indagati. In questo contesto, pertanto, verrebbero a mancare i tre requisiti in grado di giustificare la custodia cautelare. 

Non c’è pericolo di fuga, poichè se avesse voluto avrebbe potuto farlo durante le indagini; non c’è la possibilità di inquinamento delle prove dal momento che gli inquirenti hanno già acquisito tutti gli eventuali elementi probatori nel corso dell’attività investigativa acquisendo le cartelle cliniche degli ospiti della Rsa, hanno effettuato i prelievi e le analisi tossicologiche per accertare l’eventuale presenza di farmaci nelle persone decedute e, inoltre, sono state acquisite anche le testimonianze; non c’è, infine, neppure il rischio di reiterazione del reato in quanto Wick era stato già da tempo assegnato dall’Asur ad altro incarico e non era più a contatto con i pazienti. Al termine dell’udienza, i giudici si sono riservati la decisione sull’esito del ricorso che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni. 

In attesa di conoscere la decisione della Cassazione, è fissata per mercoledì l’udienza davanti al gip di Ascoli per l’incidente probatorio dopo che a settembre il giudice ha accolto l’istanza presentata dall’avvocato Mauro Gionni per conto dei parenti di alcune vittime con la quale si chiede la citazione in giudizio dell’Asur come responsabile civile di quanto, secondo l’accusa, sarebbe accaduto all’interno della Rsa di Offida. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA