Ascoli, il Coronavirus svuota la caserma Clementi. Chissà quando torneranno i 400 volontari

Ascoli, il Coronavirus svuota la caserma Clementi. Chissà quando torneranno i 400 volontari
Ascoli, il Coronavirus svuota la caserma Clementi. Chissà quando torneranno i 400 volontari
di Mario Paci
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Sabato 9 Maggio 2020, 04:35 - Ultimo aggiornamento: 08:56

ASCOLI - I 400 volontari che sarebbero dovuti arrivare alla caserma Clementi di Ascoli per iniziare il corso di addestramento non verranno (per ora) a causa dell’emergenza Coronavirus. Per il Reggimento Piceno si tratta di una grave perdita perchè la presenza ciclica dei volontari, dà lustro alla caserma e lo stop ai giuramnenti rappresenta una batosta per l’indotto dell’economia ascolana.

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Per fortuna il 5 marzo si è fatto in tempo a completare l’ultimo corso e a inviare i volontari nei rispettivi corpi ma quanto all’arrivo dei 400 soldati da formare resta l’incognita sui tempi. Mentre per le altre categorie sono allo studio protocolli sulla sicurezza, per quanto concerne le forze armate regna l’incertezza. E forse anche un po’ di sconforto.
 
L’addestramento militare non può eludere infatti l’assembramento così come nella vita militare (adunate, esercitazioni, vita da caserma). In attesa che si sbocchi la situazione, il comandante del 235° Reggimento Piceno ha fatto di necessità virtù: molti istruttori sono stati mandati in licenza come buona parte di ufficiali e sottufficiali. Una caserma solitamente animata da 600 volontari fra volontari e militari in servizio permanente effettivo ne sono rimasti mediamente una quarantina.
Le modalità di lavoro
Anche i militari ascolani si sono dovuti adattare alle nuove esigenze lavorative. C’è stata una limitazione della presenza negli uffici e nelle caserme: il comandante di reparto assicura la presenza esclusiva in loco di un contingente minimo di personale, attraverso la rotazione. Una rotazione per giornate intere, anche alternando lavoro agile (smart working) a lavoro in presenza. Per quanto riguarda la fascia di reperibilità giornaliera il militare è tenuto a garantire una fascia di reperibilità giornaliera di almeno tre ore anche non consecutive, stabilite dai comandi, ai fini del rapporto/controllo sull’attività svolta. Il militare è tenuto alla piena osservanza dei doveri derivanti dall’ordinamento militare, al rispetto delle direttive ricevute dalla propria linea gerarchica.
I giuramenti
Durante l’emergenza è esclusa espressamente ogni penalizzazione professionale o di carriera, che trovi origine nella sola circostanza che il servizio sia reso a distanza. È intuibile che questa emergenza pesa enormemente non solo sulla caserma Clementi ma su tutte le sedi di addestramento (basta pensare alle accademie militari). Per ora non si tratta di un addio ma di un arrivederci: ma quando arriveranno i 400 volontari ad Ascoli nessuno lo sa.

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