Chiude l'ufficio postale di Colli
Petizione popolare per dire no

Chiude l'ufficio postale di Colli Petizione popolare per dire no
2 Minuti di Lettura
Domenica 22 Marzo 2015, 19:35 - Ultimo aggiornamento: 23 Marzo, 08:00
COLLI - ​Ridimensionamento aziendale e revisione delle politiche interne, l'ufficio postale di Colli alto a rischio chiusura. La comunicazione ufficiale di Poste Italiane, arrivata sul tavolo del primo cittadino, Andrea Cardilli, nelle scorse settimane, ha gettato nello sgomento un intero paese. La lettera del colosso postale non lascia spazio a malintesi: l'ufficio postale di Colli alto deve essere chiuso, "nell'ambito di un programma di ridimensionamento e revisione delle politiche interne all'azienda". Ma il sindaco non ci sta e cittadini e istituzioni fanno fronte comune, con una petizione popolare partita nei giorni scorsi, contro quella che Andrea Cardilli bolla come una "decisione grave e inaccettabile per la nostra comunità, sotto il profilo sociale ed economico". Il primo cittadino, dunque, con una lettera inviata alla Prefettura e al direttore di Poste Italiane, chiede "una revisione della scelta comunicata tramite una concertazione che tenga presente la voce di dissenso della comunità locale, di cui io mi faccio portavoce e garante negli spazi di confronto auspicabili. Voglio sottolineare - prosegue il sindaco - che questo ufficio postale di Colli capoluogo è stato già oggetto di un ridimensionamento di orario da diversi anni e che l'apertura effettuata attualmente è la minima per poter garantire la fruibilità del servizio e l'accesso a funzioni ritenute fondamentali (quali il pagamento delle pensioni) per il profilo dei residenti nel territorio stesso. Ricordo, inoltre, la particolare struttura territoriale del paese di Colli del Tronto, con due insediamenti demografici dislocati su due aree distinte, con la particolarità di Colli capoluogo non collegato da servizi pubblici agli uffici postali limitrofi, abitato in prevalenza da cittadini di età avanzata, spesso residenti da soli sul nostro territorio collinare e non muniti di mezzi propri". Ma il comune è pronto ad offrire una alternativa a Poste Italiane:"Nei giorni scorsi è partita una raccolta firme - evidenzia Cardilli - e metteremo a disposizione alcuni locali all'interno del centro servizi, dove c'è il poliambulatorio e il dispensario farmaceutico. Siamo pronti - sottolinea - ad accollarci la spesa delle utenze e ad offrire gratuitamente un locale libero". Si è parlato di questo all'ultimo consiglio comunale. Ma anche della questione trivellazioni, altro nodo da sciogliere. Andrea Cardilli ribadisce, ancora una volta, il no secco alle trivellazioni nel Piceno. E lo fa con una proposta di delibera, da discutere in consiglio, che nei giorni scorsi ha inviato agli altri comuni interessati: Acquaviva Picena, Castorano, Colli del Tronto, Cossignano, Monsampolo del Tronto, Monteprandone, Offida, Ripatransone e Spinetoli:" Gli idrocarburi - conclude - non sono sinonimo di sviluppo, pertanto occorre opporsi all'iniziativa del decreto ministeriale e della delibera di giunta regionale".

© RIPRODUZIONE RISERVATA