ASCOLI «È stato violato il diritto di difesa». A sostenerlo sono i giudici della corte d'assise d'appello di Ancona nelle motivazioni della sentenza di assoluzione pronunciata il 6 dicembre scoprso nei confronti di Leopoldo Wick, l'infermiere della Rsa di Offida dopo che in primo grado era stato condannato all'ergastolo perché ritenuto colpevole della morte di sette anziani ospiti della struttura dove lavorava e del tentato omicidio di un altro. I giudici di secondo grado hanno prosciolto da tutte le accuse l'infermiere «perché il fatto non sussiste».
Le motivazioni
Nelle 161 pagine che costituiscono la motivazione della decisione e che sono state depositate lo scorso 4 marzo, si evidenzia come l'acquisizione delle prove, su cui i giudici della corte d'assise di Macerata avevano basato la loro sentenza di condanna, è avvenuta senza garantire a Leopoldo Wick il diritto di difesa e per questo inutilizzabili.
Per la corte d'assise d'appello, dunque, già a questa data i sospetti della Procura erano rivolti nei confronti dell'infermiere che pertanto sarebbe dovuto essere iscritto sul registro degli indagati. Tanto più, quanto in fase di indagine vengono incaricati i medici necroscopi, prima ancora che venissero nominati dalla Procura consulenti tecnici, di eseguire i prelievi sugli anziani deceduti. Attività di prelevamento e campionamento del sangue post mortem che non può rientrare nell'ambito dell'attività istituzionale dei medici necroscopi. Contestazioni che erano state sollevate nel corso del processo di primo grado dai difensori di Wick - gli avvocati Tommaso Pietropaolo, Francesco Voltattorni e Luca Filipponi - e che erano state ribadite anche dall'avvocato Gianfranco Iadecola che difendeva l'Asur chiamata in causa come responsabile civile e che nel corso del processo di primo gravo aveva sollevato dubbi sulla catena di conservazione dei reperti.
La tesi
Tesi condivisa anche dai giudici della corte d'appello di Ancona che hanno ribadito che il fatto, dunque, che siano state violate le disposizione del codice di procedura penale e le garanzie difensive per raccogliere elementi utili alle indagini e le prove su cui basare l'accusa nei confronti di Wick, comporta che i risultati degli esami sui prelievi di sangue che sono unici e che rivelano la presenza di farmaci non possano assumere efficacia della prova.