Ascoli, i rifiuti di Roma trattati a Relluce:
«Ma quell'impianto è ormai antiquato»

Ascoli, i rifiuti di Roma trattati a Relluce: «Ma quell'impianto è ormai antiquato»
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Venerdì 11 Ottobre 2019, 10:00

ASCOLI - Roma - Ascoli Piceno, andata e ritorno. L’avvio dell’operazione rifiuti scatena una vera e propria bufera in provincia. E al netto di motivazioni puramente in salsa politica, ne esiste una che sta preoccupando chi conosce le reali condizioni del trattamento meccanico biologico della discarica di Relluce; impianto in cui i sacchetti neri romani dell’indifferenziato (disponibilità massima, 5.500 tonnellate al mese per il Lazio) dovrebbero essere pretrattati, per poi tornare all’ombra del Colosseo. 

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Dunque, la voce comune di chi ha votato no a questa operazione (comune di Appignano del Tronto, il comune di Castel di Lama e il comune di Montalto Marche ) è la seguente: «Il Tmb ascolano è un impianto obsoleto, ha 25 anni, funziona male e ha quattro vasche su cinque che funzionano». Così esordisce Sara Moreschini, sindaco di Appignano, che insieme al suo omologo di Castel di Lama, Mauro Bochicchio, ha organizzato per mercoledì prossimo una assemblea pubblica. «Bisogna dire che il tmb è un impianto che emana forti cattivi odori - dice Moreschini -. E con l’arrivo dei rifiuti romani i disagi ai danni delle famiglie della nostra provincia, aumenteranno in maniera esponenziale. All’assemblea pubblica - prosegue il sindaco di Appignano - sono stati invitati i cittadini e gli enti deputati a questa decisione. Riteniamo, questo, un progetto scorretto nei confronti della nostra comunità che da almeno 30 anni è costretta a vivere tra cattivi odori e disagi vari».

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