Rifiuti ancora a Relluce
​ma il futuro è a Fermo

Rifiuti ancora a Relluce ​ma il futuro è a Fermo
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Lunedì 19 Gennaio 2015, 16:26 - Ultimo aggiornamento: 16:53
ASCOLI - ​Rifiuti ancora a Relluce - grazie al parere favorevole dell'Arpam - per gestire la fase dell'emergenza, fino ad un totale di 2200 tonnellate di immondizia da abbancare. Dopodiché, in attesa di una programmazione a medio e lungo termine, potrebbe subentrare provvisoriamente la discarica di FermO. Le volontà emerse dall'ultima assemblea dell'Ata (l'ambito che sovrintende al ciclo dei rifiuti) si traducono ora in fatti concreti con il decreto presidenziale di D'Erasmo che, dalla Provincia, dispone d'urgenza all'Ascoli servizi comunali, quale gestore e proprietaria della discarica di Relluce, di procedere con l'abbancamento di rifiuti nella parte sommitale della vasca 4b per una quantità non superiore a 2.200 tonnellate oltre quanto già autorizzato e, comunque, fino ad un'altezza massima di 2 metri e mezzo. In subordine, la Provincia ordina all'Ascoli servizi di raccordare le nuove quote sommitali con le scarpate perimetrali nel rispetto delle pendenze massime. Questo in un linguaggio tecnico che, in parole povere, significa che per altre 2.200 tonnellate di rifiuti prodotti, Ascoli e gli altri comuni piceni che hanno fino ad oggi conferito a Relluce potranno continuare a farlo. Questo per continuare a tamponare l'emergenza rifiuti in attesa di una programmazione più a lungo termine. Si recepisce, dunque, la proposta presentata proprio dall'Ascoli servizi comunali secondo cui è possibile continuare ad abbancare fino al quantitativo di altre 2.200 tonnellate circa, garantendo un ulteriore utilizzo della discarica per almeno quindici giorni in più rispetto al termine previsto. A sbloccare questa possibilità, dopo l'ultima assemblea dell'Ata del 13 gennaio scorso, che aveva espresso parere favorevole all'ulteriore abbancamento a Relluce, è arrivato il parere favorevole dell'Arpam (Dipartimento di Ascoli) il giorno seguente, ovvero il 14 gennaio scorso. Tutto questo - si legge nel decreto di D'Erasmo - considerando che "la Provincia di Fermo, nel corso degli incontri svolti ha manifestato una disponibilità preliminare ad accogliere per un periodo di tempo limitato i rifiuti derivanti dall'impianto di trattamento meccanico biologico dei rifiuti prodotti dalla provincia di Ascoli". Ma, nello stesso decreto, si prende atto che "per la definizione degli accordi per il conferimento dei rifiuti nella discarica in provincia di Fermo è necessario assicurare ai Comuni conferenti un congruo periodo di tempo al fine della stipula delle convenzioni necessarie nonché per la variazione del bilancio comunale conseguente ai maggiori oneri derivanti da tale conferimento dei rifiuti a Fermo". Ecco, dunque, che la soluzione di continuare ad abbancare a Relluce ancora per un ulteriore periodo di tempo, risultava necessario ed indifferibile per evitare il collasso del sistema rifiuti nel Piceno.
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