Ascoli, nuovo reparto alla Manuli
Il sindacato sollecita le assunzioni

Una delle tante manifestazioni per difenrere i posti di lavoro alla Manuli
Una delle tante manifestazioni per difenrere i posti di lavoro alla Manuli
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Domenica 19 Giugno 2016, 07:00
ASCOLI - Investimenti confermati alla Manuli di Ascoli. Soddisfazione nell’Usb che ha parlato di un incontro positivo avuto con la direzione dello stabilimento. «L’azienda ha confermato gli investimenti annunciati nel dicembre scorso, pari a circa 2 milioni di euro con cui verrà aperto un nuovo reparto per produrre tubi per il gas. Ora però bisogna premiare i lavoratori interni e riassorbire nel tempo quelli che sono stati espulsi dalla fabbrica». Andrea Quaglietti, segretario regionale Usb e membro della Rsu dell’azienda milanese che da 50 anni opera nella zona industriale di Campolungo, commenta così il confronto avuto con i vertici Manuli nella sede di Confindustria Ascoli.

«Finalmente, dal 2009 ad oggi - prosegue Quaglietti - Manuli parla di possibile potenziamento dello stabilimento ascolano e non di smantellamento. Ci ha confermato il programma di investimenti che conoscevamo, che prevede il rientro del reparto Oil& Marine nella sede storica e principale di Campolungo, il rafforzamento di quello del Banbury, ma anche e soprattutto una novità rilevante: l’apertura già dalla settimana prossima di un nuova linea per produrre tubi per il trasporto del gas per la quale è già stata avviata l’installazione di nuovi macchinari.

«Al momento il progetto di sviluppo non prevede nuove assunzioni - attualmente nelle due sedi ascolane lavorano 97 addetti, che a turno faranno cassa integrazione fino a dicembre - ma le possibilità per il futuro non escludono questa eventualità. Intanto - sottolinea il segretario Usb - auspichiamo che tutto il passaggio dei reparti avvenga entro il mese di agosto, così da velocizzare i programmi di sviluppo. Vogliamo poi evidenziare che tutto questo è stato reso possibile grazie ai sacrifici di molti operai e addetti, che in breve tempo si sono riqualificati per salvare l’attività industriale del sito di Campolungo. Ora però ci attendiamo che l’azienda compia altri passi per sostenere i propri dipendenti a cominciare dall’ipotesi di stabilire un premio di risultato ma soprattutto che punti al riassorbimento delle maestranze che sono state espulse dal sito negli ultimi anni».
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