Ascoli, violenza di gruppo
Reginella parte civile contro il marito

Katia Reginella
Katia Reginella
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Venerdì 26 Giugno 2015, 20:03 - Ultimo aggiornamento: 29 Giugno, 16:34
ASCOLI - ​Katia Reginella potrebbe costituirsi parte civile nel processo che vede imputato Denny Pruscino per violenza sessuale di gruppo. L'avvocato difensore della donna, Vincenzo Di Nanna, sta valutando la possibilità di far costituire in giudizio la sua assistita come parte lesa. Il Pm Cinzia Piccioni titolare dell'inchiesta aveva richiesto il rinvio a giudizio degli indagati, Denny Pruscino e suo fratello Carlo, alla vigilia della sentenza del processo di Appello per l'omicidio del piccolo Jason al termine del quale i giudici di secondo grado hanno confermato la condanna all'ergastolo per Denny e diminuito di sette anni la pena di Katia entrambi ritenuti colpevoli a vario toitolo dell'omicidio del figlio che lei aveva avuto da una relazione extraconiugale ma che era stata riconosciuto dal marito. Già nei motivi del ricorso in Corte d'assise d'appello l'avvocato Vincenzo Di Nanna aveva evidenziato che nelle motivazioni della sentenza di primo grado, i giudici della corte d'assise di Macerata aveva accertato che vi erano le prove dell'avvenuta violenza sessuale di gruppo ma che non avevano potuto perseguire Pruscino in quanto non c'era ancora avvenuta la contestazione del reato. "Non può esservi per Katia pena più severa di quella che le è stata inflitta dalla barbara uccisione del piccolo Jason" ha commentato l'avvocato Di Nanna che ha sempre sostenuto nel corso del processo che Katia era stata vittima di violenze sessuali tanto che nel corso del dibattimento aveva chiamato a testimoniare il fratello di Denny, Carlo Pruscino. Tesi sostenuta anche in Appello dove lo stesso Di Nanna aveva sollecitato la Procura di Ascoli a contestare a Pruscino la violenza sessuale di gruppo commessa in danno della moglie.
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