Detenuto ingerisce lamette e batterie, i sanitari lo salvano e lo operano a San Benedetto. I sindacati denunciano: «Costretti a turni massacranti»

Il carcere di Marino del Tronto
Il carcere di Marino del Tronto
di Luigi Miozzi
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Lunedì 24 Luglio 2023, 01:55 - Ultimo aggiornamento: 12:13

ASCOLI - Nel primo pomeriggio di sabato, un detenuto di origini italiane, recluso a Marino del Tronto, ha messo in atto un gesto autolesionistico ingoiando otto batterie e due lamette. Portato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale Mazzoni, l’uomo è stato trasferito al nosocomio di San Benedetto dove è stato sedato per consentire al personale medico di estrarre le due lamette e due delle otto batterie ingerite. Subito dopo, il detenuto è stato riportato presso l’ospedale di Ascoli dove è stato ricoverato e tenuto sotto osservazione con il personale di polizia penitenziaria che è rimasto in servizio per far fronte a questa emergenza, ben oltre il termine del proprio turno di lavoro.

Lo stesso detenuto si è reso protagonista già qualche settimana fa di un gesto simile ed anche in quel caso, il pronto intervento degli agenti aveva evitato gravi conseguenze. «Siamo arrivati all’assurdo - dice Salvatore De Blasi, segretario provinciale del sindacato Osapp -.

Colleghi costretti a turni massacranti per garantire la sicurezza e l’ordine di un istituto dove il personale è carente. Il carcere di Marino del Tronto ha una sezione di articolazione salute mentale dove sono ubicati detenuti con seri problemi psichici e una sezione presso l’infermiera dove sono ubicati detenuti sottoposti ad osservazione psichiatrica ed affetti da seri problemi. Il personale è allo stremo delle forze». Nell’istituto ascolano ci sono circa 10 psichiatrici su una popolazione carceraria di circa 95 detenuti. 

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