Centrale del latte, rottura
tra parti sociali e azienda

Centrale del latte, rottura tra parti sociali e azienda
2 Minuti di Lettura
Venerdì 8 Agosto 2014, 19:09 - Ultimo aggiornamento: 9 Agosto, 11:44
ASCOLI - ​Vertenza Colac, rottura tra parti sociali e vertici Cooperlat. Se la nota diffusa nella serata di ieri da Trevalli, descrive un clima di apparente serenit, il tavolo tecnico andato in scena ieri, in terra dorica, non sembra essere stato contraddistinto da particolare armonia. La Cooperlat non ha infatti accolto la proposta avanzata da sindacati e lavoratori: il risultato è stato un muro contro muro che si discosta molto dai toni pacati rappresentati nel comunicato diramato dall'azienda. Trevalli avrebbe infatti escluso di ripartire con la produzione di latte fresco ad Ascoli, perché, a detta dei vertici aziendali, sarebbe inutile ripristinare la lavorazione sino a dicembre o ottobre, per soli 3 o 4 mesi. L'azienda ha quindi espresso la volontà di puntare subito su altri prodotti e dunque sulla riconversione del sito ascolano. Ipotesi che comunque i sindacati dovrebbero quanto meno condividere e discutere con i lavoratori. Era impossibile quindi giungere ad un accordo senza prima sentire i diretti interessati e per questo i rappresentanti delle oo.ss. provinciali annunciano per i prossimi giorni un'assemblea con i lavoratori per fare il punto della situazione. Trevalli dal canto suo diffonde contenuti ottimistici rispetto agli esiti del vertice regionale: "Latte fresco. E non solo quello. Finalmente Trevalli Cooperlat e Regione Marche arrivano a condividere l'ipotesi di non escludere produzioni alternative nel sito ascolano, pur di salvaguardare ad ogni costo l'occupazione dei dipendenti. Dunque, dopo il dietrofront della scorsa settimana, sembra di nuovo ritrovata la sintonia tra l'azienda e la Regione, che quest'oggi (8 agosto, ndr) hanno affrontato un lungo tavolo tecnico sulla questione dello stabilimento di Ascoli, che si può riaprire, a patto di puntare anche su produzioni innovative, che ridiano fiato al territorio del Piceno, salvaguardando i posti di lavoro. Un incontro, quello di oggi, - scrive ancora l'azienda - che non ha dato risposte definitive, ma che ha avuto ben chiaro il filo conduttore delle posizioni di azienda, Regione e sindacati: individuare in maniera congiunta la soluzione più adeguata per tutelare i dipendenti, i conferitori di latte nonché i consumatori. Oggi abbiamo condiviso con la Regione un confronto aperto e costruttivo - prosegue Trevalli nella nota. Abbiamo instaurato un dialogo che si è sviluppato sulla base di una visione comune: quella della valorizzazione delle produzioni locali. Abbiamo inoltre manifestato apertura per quanto riguarda lo studio di eventuali produzioni innovative, alternative alla produzione del latte fresco, compatibilmente alla sostenibilità con le strategie aziendale. Rimane aperto quindi l'obiettivo previsto ormai da tempo, andare avanti con il piano industriale del Gruppo". È indubbio che sulle sorti dell'incontro abbia pesato l'assenza del governatore Spacca.





Leggi Corriere Adriatico per tre mesi a soli 9.99€ - Clicca qui per la PROMO

© RIPRODUZIONE RISERVATA