Elaborata nel 1979, quella che oggi è nota come “Teoria di Parisi” ha avuto e continua ad avere una portata rivoluzionaria che investe tutti i campi della ricerca: dalla fisica alla biologia, fino all’intelligenza artificiale. Parisi è stato il sesto scienziato italiano a vincere il premio Nobel per la fisica, dopo Guglielmo Marconi (1909), Enrico Fermi (1938), Emilio Segré (1959), Carlo Rubbia (1984) e Riccardo Giacconi (2002). Un aneddoto lega Giorgio Parisi alla città delle cento torri. Nel marzo dello scorso anno, divenne virale sui social e fece il giro del mondo l’immagine della chiesa di San Tommaso alle prese con i lavori propedeutici al restauro, dopo le lesioni dovute al terremoto del 2016: dal tetto del monumento religioso una cascata di palloni di ogni epoca. Il premio Nobel ricondivise sui suoi profili: «Dalla pulizia del tetto emergono generazioni e generazioni di palloni da calcio smarriti lassù.
Appuntamento il primo ottobre
L’appuntamento con Parisi ad Ascoli è in programma domenica 1 ottobre alle ore 10, presso l’auditorium Cellini del Polo Sant’Agostino, per il convegno di chiusura del meeting dell’Assodima. Si parlerà di “Cambiamento climatico, la protezione civile raccoglie i cocci: la prevenzione non strutturale del rischio, fra aumento degli eventi estremi e gestione probabilistica dell’incertezza”. Ascoli sarà per tre giorni capitale per chi si occupa di disastri naturali. Numerosi e illustri saranno gli ospiti dell’associazione, punto di riferimento dei disaster manager italiani, i professionisti della protezione civile. Il meeting si aprirà il 29 settembre e offrirà workshop, seminari, tavole rotonde e laboratori che si concentreranno sulla tematica della crisi climatica, affrontandola da vari punti di vista e dando la parola a grandi studiosi ed esperti del settore. Tra i tanti anche il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, il fisico Angelo Vulpiani, Carlo Cacciamani, direttore dell’Agenzia Italia Meteo. Oltre all’auditorium Cellini, previsti appuntamenti anche a Palazzo Capitani, Bottega del Terzo settore e sala Cola dell’Amatrice, dove già il 28 (e fino a sabato 30 settembre) sarà visitabile la mostra fotografica di Margherita Giordano “Lo spazio delle varianti: nuovi punti di vista sui cambiamenti climatici”.
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