CAMERINO - «È un riconoscimento importante: mette in evidenza direttamente il ruolo che ha la scienza per la società e come quest’ultima ha la necessità, per andare avanti, di accordarsi con la prima». Lo ha detto il professor Giorgio Parisi, Premio Nobel per la fisica nel 2021, dopo aver ricevuto dall’Università di Camerino il dottorato di ricerca honoris causa in “Physics, earth and materials sciences”, in occasione della cerimonia per l’inaugurazione del 687esimo anno accademico dell’ateneo ducale.
«In generale – ha continuato Parisi - cerco di dare suggerimenti ai ragazzi che vogliono diventare scienziati. A loro dico di cercare di capire quali sono le attitudini, di fare quello in cui riescono meglio, ma anche di non essere timidi nel cercare di provare, perché a volte capita che qualcuno rinuncia a fare qualcosa perché convinto di non saperlo fare, mentre in realtà è capace. C’era un mio amico che non cantava perché era convinto di essere stonato, ma all’età di 50 anni ha scoperto di avere una bellissima voce. Sarebbe opportuno rivedere come far studiare di più e meglio la scienza nelle scuole, occorre portare avanti il concetto di formare educatori che insegnino matematica nella scuola d’infanzia». Parisi, 75 anni, ha espresso gratitudine per il conferimento ricevuto e ha paragonato la scienza ad un enorme puzzle. «In Italia - ha spiegato - il settore della ricerca è molto poco finanziato rispetto ad altri Paesi come la Corea del sud. Dobbiamo ricordare che quest’ultima non solo ci ha battuti ai mondiali eliminandoci (il riferimento è alla Coppa del Mondo di calcio del 2002, ndr), ma spende anche due volte di più della nostra nazione in ricerca per lo sviluppo. Occorre cercare di aumentare la comunicazione che c’è tra il mondo degli scienziati e la politica. La scienza in questo momento deve essere finanziata. Non c’è sviluppo economico se non c’è avanzamento della scienza». Il riconoscimento a Giorgio Parisi è stato conferito ieri mattina nell’auditorium Benedetto XIII, nel corso dell’inaugurazione dell’anno accademico di Unicam, intitolata “Universitas: l’impatto sociale della Scienza”.
A dichiarare l’ufficiale apertura del nuovo anno accademico è stato il rettore Claudio Pettinari, al termine della sua relazione con la quale ha raccontato le attività che ha svolto l’ateneo e che svolgerà, facendo in particolare riferimento alla ricerca. «Il Pil di questo paese – ha affermato il rettore – può crescere quando c’è un investimento importante nella ricerca.
L’evento si è aperto con i saluti del presidente del Consiglio studentesco Yari Ferroni, della rappresentante del personale tecnico e amministrativo Catia Re, della rappresentante del personale docente e ricercatore Angela Trapananti e del direttore generale Andrea Braschi. È iniziata poi la cerimonia di conferimento del dottorato honoris causa con la laudatio tenuta dal professor David Vitali, direttore della Scuola di scienze e tecnologie, e con un ringraziamento della comunità studentesca al prof Parisi da parte dello studente Antonino Marino. Parisi ha chiuso la cerimonia con la sua lectio magistralis. In platea numerose autorità civili e militari, tra cui il governatore Francesco Acquaroli e il prefetto Flavio Ferdani. In prima fila anche l’arcivescovo Francesco Massara che prima della manifestazione ha celebrato la Messa per la comunità universitaria nella basilica di San Venanzo.