SENIGALLIA - Ritrovato in una casa d’aste a L’Aquila il quadro che ritrae il cardinale Giuseppe Doria, trafugato anni fa da Palazzo Gherardi, nella storica sede del liceo classico Perticari. A processo per ricettazione è finito un 68enne nato nel capoluogo abruzzese: l’aveva rivenduto il 1° marzo 2022 a una casa d’aste, come testimonia la scrittura privata fornita agli inquirenti dagli ultimi ignari proprietari.
L’udienza
Il Comune di Senigallia ne è venuto a conoscenza solo di recente, quando è stata comunicata l’udienza predibattimentale, che si è svolta venerdì a L’Aquila e a cui l’ente si è costituito parte civile.
Il trasferimento del 2001
Nel 2001 il liceo classico, al cui interno erano custodite le opere, molte delle quali esposte nella maestosa aula magna, era stato trasferito. Parte di queste era stata ritrovata successivamente al trasloco, ma non tutte. Un giallo ha avvolto in passato il destino di questi quadri. Solo nel 2004 a seguito di un sopralluogo del comitato “Salviamo il classico”, che ne avevano chiesto conto, era emersa la necessità di fare chiarezza. Il Comune credeva che fossero state trasferite insieme al resto del mobilio. Invece no: alcuni mesi più tardi, al termine di accertamenti, è emerso che alcune opere erano state effettivamente trasferite, altre erano sparite. Si parla di diciotto tele, tra cui quella ritrovata. Dove, come e quando non è stato ancora possibile appurarlo.
«Abbiamo appreso del ritrovamento solo quando ci è stato notificato, tramite Pec, il decreto per la citazione diretta a giudizio per l’udienza predibattimentale, che si è tenuta a L’Aquila venerdì scorso - spiega il sindaco Massimo Olivetti -. Abbiamo così deciso di costituirci parte civile per poter richiedere i danni, ancora non quantificati, oltre alla restituzione del bene che ci verrà, comunque, riconsegnato». Si trova attualmente in un deposito giudiziario.
Il mistero
Non è stato accertato dove l’imputato abbia preso il quadro rubato. Gli inquirenti restano vaghi su questo dettaglio, spiegando che l’aveva acquistato o comunque ricevuto da qualcuno. Quel che è certo è che ne era in possesso e l’ha poi rinvenuto nel marzo 2022 alla casa d’aste abruzzese. Le indagini sono state condotte nel 2022, anno in cui è stato avviato anche il procedimento penale. Solo nelle scorse settimane il Comune ha ricevuto il decreto, venendo a conoscenza del caso chiuso. Una bella notizia per la città, che tornerà presto in possesso di quel quadro proprio mentre verrà restituito anche Palazzo Gherardi. Il grande restauro, infatti, inizierà a breve, grazie ai fondi per la rigenerazione urbana.