Falsi assicuratori, automobilisti beffati. «Fenomeno crescente, serve la massima attenzione»

Un'auto della polizia municipale
Un'auto della polizia municipale
di Veronica Bucci
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Martedì 1 Dicembre 2020, 03:20

MACERATA - La polizia locale di Macerata, guidata dal comandante Danilo Doria, ha accertato che negli tempi numerosi automobilisti sono stati vittime di truffe assicurative. In molti casi è stato accertato che i “falsi” assicuratori, in seguito a un contatto telefonico o Whatsapp, richiedevano il pagamento della polizza mediante una ricarica PostePay. 

 

In seguito, l’ignaro cittadino riceveva una copia del certificato assicurativo via email o o Whatsapp, del tutto simile nella forma e nei colori a quello originale e, con il veicolo di fatto non assicurato, si metteva alla guida convinto di aver fatto un affare.

La polizia locale raccomanda ai cittadini di recarsi unicamente da imprese e intermediari assicurativi iscritti negli albi tenuti dall’Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) e sottolinea che, in nessun caso, un assicuratore richiede il pagamento di una polizza assicurativa attraverso la ricarica di una carta PostePay. Il Registro unico degli intermediari assicurativi e riassicurativi italiani è consultabile al sito https://servizi.ivass.it/RuirPubblica/. Su questo fronte è grande l’impegno dei vigili di Macerata.

Proprio di recente un uomo di 59 anni è stato denunciato per truffa dopo un’operazione condotta in collaborazione con la Procura. Tutto è cominciato durante il lockdown quando, durante un controllo di routine, è stato contestato a un automobilista di non avere un’assicurazione valida. Alla risposta dell’uomo di aver pagato la quietanza, e anzi di aver sottoscritto con lo stesso ufficio anche l’assicurazione dell’auto della moglie e quella sulla casa, gli agenti hanno avviato mirate indagini, scoprendo che, in seguito ai pagamenti realmente effettuati, non erano mai stati consegnati i relativi documenti e l’automobilista in mano aveva soltanto i preventivi.

Approfondendo le indagini, in stretto contatto con il sostituto procuratore di turno al momento dei fatti e con i colleghi della polizia locale di Corridonia, e grazie anche alla visione dei filmati registrati dagli impianti di videosorveglianza, è stato scoperto che altre nove persone – in prevalenza artigiani e operai – sarebbero state vittime dello stesso presunto raggiro. 
 
Grazie a un lavoro di squadra ulteriori accertamenti sono stati effettuati negli uffici dell’assicurazione e per il titolare, risultato avere precedenti dello stesso tipo, è scattata una denuncia a piede libero e al momento la sua posizione è al vaglio degli inquirenti. 
 

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