I lupi tornano ancora all’attacco: sbranate tre caprette alla periferia della città

I lupi tornano ancora all’attacco: sbranate tre caprette alla periferia della città
I lupi tornano ancora all’attacco: sbranate tre caprette alla periferia della città
di Bianca Vichi
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Giovedì 7 Ottobre 2021, 09:45 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 10:29

SENIGALLIA  - Nuovo attacco dei lupi: sbranate tre capre. È accaduto nella frazione di Vallone dove vivevano, salvate dalla macellazione cui erano destinate. Stavano in giardino, erano diventate tre capre da affezione ma sabato notte sono morte, attaccate dai lupi.

L’episodio è stato reso noto solo martedì, con tanto di fotografie, in un profilo Facebook dove vengono raccolte le testimonianze di tutti gli episodi che si registrano nella zona. Tra loro c’è anche quella di un cagnolino azzannato a Scapezzano. L’immagine, raccapricciante, immortala ciò che rimane. Si vedono solo le zampe posteriori e la coda, il resto è stato mangiato. 


«Sabato notte sono state sbranate tre capre da affezione – riporta il titolare del profilo che, per via delle minacce ricevute dagli animalisti, preferisce non comparire. - Ho fatto un sopralluogo per vedere di cosa si trattasse e i proprietari, con le lacrime agli occhi, mi hanno detto che la figlia le aveva acquistate da un signore che le teneva per mangiare. Per metterle al sicuro mi ha detto che hanno fatto una nuova recinzione alta due metri, con i rinforzi a terra. Erano come dei cagnolini, di una intelligenza impressionante». I proprietari spiegano: «Siamo in aperta campagna, abbiamo paura per i nostri cani che la notte stanno in casa con noi ma di giorno ci fanno compagnia mentre facciamo le faccende.

Questa notte tre lupi si sono aggirati di nuovo lungo la strada della Benedetta in direzione della strada del Crocefisso». 


Il lunedì precedente, quattro pecore erano state sbranate in un recinto privato lungo l’Arceviese in località Bettolelle, poco distate dal Vallone. «La recinzione non era fatiscente o insufficiente - spiega il proprietario delle pecore sbranate a Bettolelle - la rete è alta 1,80 metri. Dalle orme e dai segni lasciati il predatore probabilmente era un lupo, come constatato dal veterinario, e ha agito da solo, saltando e scavalcando la rete». Il veterinario e il personale della ditta, intervenuta per lo smaltimento delle carcasse, hanno confermato che ormai intervengono quasi giornalmente per fatti analoghi. 


«Al di là del dispiacere nel vedere quattro animali uccisi e sventrati, allevati privatamente anche a scopo ludico per una bambina di due anni e mezzo - aggiunge - una domanda sorge spontanea: dobbiamo rimanere inerti fino a quando non succederà qualcosa di irreparabile? Alle autorità preposte spetta risolvere il problema prima di piangere un essere umano». La gente ha paura per gli animali domestici e inizia ad averne anche per sé. I senigalliesi però sono divisi. Gli animalisti difendono i lupi che, se attaccano, lo fanno per bisogno ma chi si vede uccidere i propri animali la pensa diversamente. 

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