Tredicenni sballati sfilano in caserma
Caccia ai clienti della banda di pusher

Tredicenni sballati sfilano in caserma Caccia ai clienti della banda di pusher
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Mercoledì 27 Giugno 2018, 04:45
OSIMO - Non solo tossicodipendenti ma anche decine di minorenni, perfino di 13-14 anni, saranno interrogati in queste ore dai carabinieri della Compagnia di Osimo nell’ambito dell’operazione antidroga con blitz a Castelfidardo. L’udienza di convalida dei tre arrestati domenica sera dai militari del Norm si terrà oggi davanti al giudice per le indagini preliminari Carlo Cimini. Dovranno spiegare il perché di quel mezzo chilo di hashish e la rete di spaccio alla quale erano eventualmente collegati, considerando che due su tre hanno anche dei precedenti. 

 

La banda si poggiava su una coppia di fidanzati fidardensi in attesa proprio in questi giorni di diventare genitori. Lei, siciliana d’origine, 33enne già nota alle forze dell’ordine per essere vicino all’ambiente della droga, è incinta al nono mese e in attesa, ad ore, di partorire. Fino all’ultimo ha aiutato il suo convivente, un35enne di Loreto residente con lei a Castelfidardo, a spacciare tra tossicodipendenti e giovani della Valmusone. Dai carabinieri è ritenuta soggetto operativo della banda, che senza lo stato di gravidanza sarebbe finita anche lei in manette come gli altri tre. Il suo convivente, immortalato dai carabinieri in borghese a cedere 5 panetti di hashish per un totale di 500 grammi a due ragazzi già noti alle forze dell’ordine, un 46enne di Civitanova Marche e un 37enne di Recanati. Bloccati in flagrante, sono poi scattati i blitz nelle rispettive abitazioni, nelle quali al termine delle perquisizioni sono spuntati fuori altri grammi di droga tra hashish e cocaina, soldi in contanti (oltre 1500 euro) ritenuto provento dello spaccio, materiale di confezionamento delle dosi e diversi cellulari con più sim card per eludere le intercettazioni. I tre erano ben organizzati, tanto che, secondo gli inquirenti, il giro d’affari ammontava a circa 40mila euro al mese.

Somme importanti che permettevano a tutti e quattro di avere un tenore di vita molto alto. È da questo che i carabinieri, all’inizio delle indagini, si sono insospettiti. Operai con una vita spregiudicata, quasi nel lusso. Dai servizi di controllo e osservazioni è poi emerso come la bella vita era garantita al malaffare dello spaccio, coordinato probabilmente dalla coppia residente a Castelfidardo e in attesa di diventare genitori. Tra i clienti non c’erano soltanto i soliti tossicodipendenti già noti alle forze dell’ordine, spesso aggrediti dai pusher per far saldare i debiti della droga acquistata, ma anche giovanissimi della zona. Minorenni, perfino di 13 anni, che venivano avvicinati in locali ma anche nei pressi delle scuole superiori. 


Alcuni di loro saranno sentiti nelle prossime ore, perché i carabinieri del Norm di Osimo stanno proseguendo le indagini per capire se i tre pusher arrestati domenica a Castelfidardo avessero una rete di complici più estesa. Di sicuro la zona dove operavano era molto ampia, non solo Castelfidardo ma anche Osimo, Montefano, Recanati e Loreto. Con l’intento di arrivare fino alla Riviera del Conero in previsione del massiccio arrivo di turisti per la stagione estiva. Mentre la donna incinta è stata per ora solo denunciata in stato di libertà, gli altri tre, compreso il convivente, sono stati subito trasferiti a Montacuto su ordinanza del sostituto procuratore di Ancona Marco Pucilli
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