Giancarlo Bartolini ha dovuto arrendersi al Covid: addio all’anima del Joy’s Coffee & Food

Giancarlo Bartolini (a destra) ha dovuto arrendersi al Covid: addio all’anima del Joy’s Coffee & Food
Giancarlo Bartolini (a destra) ha dovuto arrendersi al Covid: addio all’anima del Joy’s Coffee & Food
di Giacomo Quattrini
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Mercoledì 10 Marzo 2021, 01:25

OSIMO -  Non ce l’ha fatta a vincere la sua battaglia contro il Covid. Dopo un mese e mezzo di agonia, è morto ieri Giancarlo Bartolini, titolare assieme ai figli del Joy’s Coffee & Food di Osimo Stazione, uno dei locali più in voga nel mondo della movida e tra i giovani. Aveva solo 56 anni Giancarlo, e una patologia pregressa che però, al momento del ricovero, nessuno avrebbe pensato che avrebbe aggravato così tanto le sue condizioni di salute. Invece da fine gennaio Giancarlo non si è più ripreso.

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Nei primi giorni di ricovero, pur con ventilazione continua a Torrette, si è mantenuto in contatto con l’amata moglie Orietta Storani con qualche messaggio sul telefono per rasserenarla, poi mano a mano la situazione è precipitata ed è stato necessario intubarlo e trasferirlo in rianimazione, dove era ormai da settimane appeso ad un filo. 


Una famiglia di ristoratori apprezzata in tutta la città i Bartolini, residenti in zona Borgo.

Loro malgrado già salita agli onori della cronaca sei anni fa. Era il 17 marzo 2015 quando Giancarlo e la moglie Orietta finirono ostaggi dei terroristi dell’Isis che attaccarono il museo Bardo vicino al Parlamento di Tunisi. Tra i circa 200 turisti in visita con un tour organizzato da Costa crociere c’erano anche loro due. Per ore furono costretti dai terroristi del Califfato islamico a restare a terra dopo aver assistito ad una sparatoria che fece 19 morti, di cui 17 turisti, e ben 50 feriti. Riuscirono a tornare sani e salvi ad Osimo ma lacerati da un’esperienza drammatica che li ha segnati per sempre. L’amore dei tre figli Joy, Giada e Jodie, quello dei tanti amici, poi dei nipotini, la passione per la musica e il lavoro riuscirono a riportarli alla normalità. Anche se Giancarlo, come spiegò Giada a fine gennaio annunciando il ricovero del padre, l’attentato a Tunisi aveva lasciato degli strascichi sul suo fisico. 


«Quell’episodio fece emergere una malattia autoimmune che era evidentemente dormiente e che gli crea problemi alle ossa», disse Giada riferendosi al padre 57enne. E forse questa patologia pregressa ha complicato il ricovero e ridotto le possibilità di battere il Covid. Un virus maledetto, che a gennaio colpì tutta la famiglia Bartolini, anche i figli di Giada di appena 4 mesi e un anno e mezzo. Joy, come il padre, era dovuto ricorrere alle cure ospedaliere ma le sue buone condizioni fisiche e la giovane età gli hanno permesso già a inizio febbraio di superare i sintomi e ormai da tre settimane di tornare a lavoro nel bar che porta il suo nome. E’ andata diversamente invece per il papà Giancarlo, che tutti ricordano per la sua affabilità e solarità, l’amore per la vita e la passione per la chitarra, che suonava spesso, anche con una band di amici. 


«Amava la sua famiglia, che metteva sempre al primo posto –hanno ricordato ieri i tre figli-, subito dopo c’era il lavoro a cui si dedicava con tanta passione, la stessa che poi dedicava alla sua musica. Lo vogliamo ricordare col sorriso che lo contraddistingueva in ogni occasione. Sarà sempre nei nostri cuori». L’omaggio del sindaco Pugnaloni sui social: «In queste settimane ha lottato silenziosamente con tutta la sua forza, ma non ce l’ha fatta. Il suo dinamismo di imprenditore, lo stretto legame con i suoi familiari contitolari dell’attività sono per tutti noi testimonianza viva di positività ed intraprendenza». I funerali si terranno domani alle 14,30 nella chiesa della Misericordia a Osimo.

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