OSIMO - Giancarlo Bartolini del Joy’s Coffee & Food ricoverato d’urgenza a Torrette per Covid. Ma ad essere ammalata è tutta la sua famiglia. Sono giorni delicati per i Bartolini titolari del bar lungo la Ss 16 a Osimo Stazione, uno dei locali più in voga tra i giovani della zona. Una famiglia di ristoratori nota e apprezzata in tutta la città e già salita agli onori della cronaca sei anni fa.
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Era il 17 marzo 2015 quando Giancarlo Bartolini, oggi 57enne, e la moglie Orietta Storani, 51 anni, finirono ostaggi dei terroristi dell’Isis che attaccarono il museo Bardo vicino al Parlamento di Tunisi.
Invece tutti quanti, nessuno escluso, è stato infettato. Papà Giancarlo e il figlio Joy hanno sviluppato una brutta polmonite bilaterale. Per entrambi è stato necessario un ricovero in ospedale, ma mentre Joy è potuto tornare subito a casa per continuare a curarsi in isolamento domiciliare, per Giancarlo la situazione si è fatta più critica. «E’ ricoverato a Torrette, per ora –racconta la figlia Giada- ha una grande maschera che gli dà ossigenazione continua, ma è a rischio intubazione. Non riesce a parlare e manda qualche messaggio al telefono di mamma per aggiornarci. E’ una roccia, ma l’attentato a Tunisi aveva già lasciato degli strascichi sul suo fisico. Quell’episodio fece emergere una malattia autoimmune che era evidentemente dormiente e che gli crea problemi alle ossa». La mamma Orietta dopo i primi giorni con sintomi classici da Covid, sta meglio e se il tampone che farà oggi sarà positivo potrebbe essere la prima a tornare a lavoro riaprendo il bar.
«Ma dovremo essere almeno in due a uscire dalla quarantena, da sola non potrebbe farcela ed io e mia sorella –spiega Giada- faremo il tampone lunedì». Anche le sue bambine di 4 mesi e di un anno e mezzo sono state contagiate. «Per fortuna stanno bene, la piccola –racconta Giada- è stata la prima ad avere sintomi la scorsa settimana, un raffreddore che pensavamo fosse collegato al vaccino che aveva appena fatto».
Ma non è detto che a contagiare tutta la famiglia sia stata proprio la bambina, potrebbe essere stata anche Orietta: «era stata a contatto con un positivo, non un cliente del bar comunque, forse lo ha preso lei e poi noi a ruota, oppure mia figlia lo ha preso dal cuginetto che va a scuola ed è positivo anche lui, ma poco importa, ora –conclude Giada- la priorità è che papà si riprenda».